martedì 13 dicembre 2011

La cena triste degli economisti liberali

Ieri ho partecipato ad una interessantissima cena di economisti e giuristi: Alessandro Denicola, Oscar Giannino, Guido Tabellini, Franco Debenedetti e uno splendido Ostellino.

Ero in compagnia di persone molto piacevoli che hanno in qualche modo attutito l'effetto devastante delle previsioni sul nostro Paese.

A livello economico si può scegliere tra un fallimento tipo Argentina o 15 anni di recessione pesantissima. Tra una uscita dall'euro con effetti pari ad una guerra persa o una lenta agonia.

Rinunciare ad un 30/40% della propria ricchezza, del potere d'acquisto del proprio stipendio (ma poi come vivi?) per recuperare competitività.

A livello politico si paventano timori per limitazione libertà personali e diritti soggettivi.

Qualche interessante spunto su modifiche fiscali, tassazione sui patrimoni o sull'incremento degli stessi. Timore per eccesso di pressione sui ceti più bassi, su pensioni e prima casa.

Qualcuno è arrivato ad ipotizzare la tassazione delle quote che l'imprenditore detiene nella propria azienda PMI.

Aria di sfiducia nel futuro, nel governo, nell'economia.

Oggi confesso di essere molto preoccupato. ho l'impressione che sia partito un pericoloso "si salvi chi può" e che se questo Paese non inizia a fare un pò di gioco di squadra non riusciremo a cavarcela fuori.

L'Italia, l'Europa stanno perdendo la partita. Dura fare impresa oggi.

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