Questa settimana ero fortemente tentato di tornare a parlare
di acconti
di imposta e dell’incertezza che li avvolge insieme all’IMU ed alle altre imposte sulla casa,
di Stato che non funziona, delle semplificazioni
promesse e mai attuate dall’Agenzia delle Entrate nella conferenza stampa del 3
luglio…
Sono stufo come credo lo sia il lettore, sia esso
professionista o imprenditore. Lo siamo tutti.
Come spesso mi accade nei periodi più faticosi e complessi
sento però il bisogno di guardare oltre, di superare le lamentele (doverose sia
chiaro e meriterebbero ben altra protesta e ben altra Voce).
Ho già parlato in altra sede dell’importanza di tornare
allo statuto del contribuente, che non c’è nulla da inventare, facciamo
riposare i centri studi e le task force, basta applicarlo e già ci cambierebbe
il mondo.
Torno a pensare al mio Studio, alle imprese clienti e alla
fatica che facciamo in questo sistema per pianificare e crescere, ma lamentarsi
non basta.
Bisogna pensare e progettare il 2014, oggi stiamo definendo
alcune direttrici (sia per noi sia per le imprese nostre clienti):
- Identificare le nostre competenze, valorizzarle focalizzandoci sul core business;
- Crescere per adiacenze cercando di coprire nicchie di fascia alta;
- Identificare una formula imprenditoriale replicabile;
- Razionalizzare metodo e procedure interne per ridurre costi, migliorare qualità e tempi di risposta;
- Diventare più ricettivi rispetto agli stimoli dei clienti, sono proprio loro e le loro intuizioni che ci portano a crescere;
- Formalizzare e diffondere nell’organizzazione ciò che impariamo nelle pratiche più complesse;
- Misurare, tutto, facendo errori certo, ma misurare gli effetti delle nuove strategie.
- Semplificare, ridurre, rendere intuitivo.
Ieri ho avuto il privilegio di assistere ad una lezione
riservata di Alberto Grando, Prorettore all’innovazione dell’Università Bocconi.
Ha messo nero su bianco i macro trend dei prossimi anni e formalizzato
intuizioni già presenti su questo blog (ma dare struttura organica a singole
intuizioni è sempre un grande aiuto):
- Bisognerebbe mappare i settori in cui in italia è possibile crescere e quelli in cui diventa “accanimento terapeutico” fare impresa;
- Ormai è inutile focalizzarsi sulla riduzione dei costi (più di cosi è dura) e focalizzarsi sul ridisegnare il business;
- Sopravviveranno solo le imprese capaci di cambiare [radicalmente];
- I giovani sono uno strumento potente per cambiare, una struttura vecchia anagraficamente difficilmente riuscirà a percepire tendenze e stimoli pianificando correttamente il medio periodo.
È dura, lo so, ma che sfida straordinaria abbiamo davanti (se solo non dovessimo lottare costantemente avendola burocrazia di questo Paese contro).
Proviamoci!
Link: Per restare aggiornato iscriviti alla nostra Newsletter!
Nessun commento:
Posta un commento