giovedì 26 aprile 2012

Non chiamatele start up

Le ultime novità normative (già in essere o che lo saranno a breve) portano con se  una forte penalizzazione delle partite iva e del reddito professionale che probabilmente costringerà molti a scegliere la forma societaria per proseguire la propria attività:

- Aumento delle aliquote contributive della Gestione Separata INPS.

- l'articolo 12 della delega sulla riforma fiscale che si propone di assimilare fiscalmente l'attività professionale a quella d'impresa, con l'applicazione di un'unica imposta"imprenditoriale" su un reddito che potrebbe anche essere determinato con il criterio di competenza e non più con quello di cassa (quindi tassato anche in caso di mancato incasso).

- le norme per contrastare le false partite IVA contenute nel DDL sulla Riforma del diritto del lavoro che nei fatti rischiano di creare non pochi problemi a quei lavoratori autonomi (penso soprattutto ai settori della consulenza e dell’informatica), che tali sono e tali vogliono continuare ad essere.

La presunzione di subordinazione prevista dall'articolo 9 del Ddl fa scattare l'obbligo di assunzione quando si verificano due su tre delle seguenti fattispecie:
  • una percentuale del 75% del reddito complessivo percepito dallo stesso datore di lavoro (anche nel caso in cui le fatture siano emesse a soggetti diversi ma riconducibili alla stessa attività imprenditoriale);
  • oltre sei mesi di durata del rapporto di lavoro
  • l'utilizzo di postazioni di lavoro in una sede del committente.
Inapplicabilità della norma per le partite Iva che si siano certificate volontariamente presso le Camere di Commercio, ovvero nel caso in cui il lavoratore autonomo percepisca un compenso minimo.

Pare sia inoltre allo studio una franchigia del 6% sul totale dell'organico di un'azienda per le assunzioni con contratti a termine senza causale per 36 mesi ( Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/EiP2m). Inutile sottolineare come questa franchigia vada a tutelare solo le grandi imprese escludendo di fatto la gran parte delle PMI. Franchigia che pare inoltre non avere molto senso (es. puoi esser fuori legge ma poco )

Nel dubbio molti probabilmente preferiranno costituire una società, magari sfruttando l’occasione delle SSRL società semplificate a responsabilità limitata. In tal caso però, vi prego, non chiamatele start up, evitiamo i titoloni sui giornali trasudanti ottimismo per la crescita impetuosa di nuove società. Non è crescita, solo burocrazia.

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1 commento:

Un 26enne in partita iva INCAZZATO ha detto...

E poi non dovremo abbandonare tutto e andare all'estero?
Quindi noi giovani saremo dei falsari sostanzialmente?! O sono le società che ti chiedono: "ti piace lavorare con noi? vuoi restare? solo se apri la partita iva altrimenti stai a casa".... e io dovrei desiderare un futuro in italia? ma chi me lo fa fare?

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