Resta il fatto che la vera manovra è un’altra di cui ben poco si è discusso:
- aumento Iva al 22%: considerata scontata ed eredità di governi precedenti, ma il grosso della tranquillità dei mercati finanziari deriva da questo. Un costo non banale per i contribuenti;
- patrimoniale: lenta ed inesorabile presenza delle ultime finanziarie, si compone di un aggravio sulla tassazione immobiliare e sui costi di gestione dei C/C. Di questi giorni la proposta del Fondo Monetario Internazionale di un prelievo forzoso una tantum del 10% “del patrimonio delle famiglie con ricchezza netta positiva” per ridurre il debito dell’euro zona. Speriamo non scateni le fantasie del Governo;
- scudo fiscale: nella versione più elegante di Letta viene denominato “voluntary disclosure dei capitali detenuti all'estero”. Sia chiaro, la norma ha senso ed è un percorso già iniziato da altri Paesi. Perché non dirlo chiaramente? Perché deve essere proposto a bassa voce? Che il Paese ne discuta serenamente;
- Inps - aumento della gestione separata al 33%: la legge 92 del 2012 (riforma Fornero) ha stabilito un progressivo aumento della aliquota Inps per gli iscritti alla gestione separata (consulenti e professionisti senza cassa, eccetera) fino al 33% entro il 2018. Il primo incremento di un punto percentuale avrà luogo dal 1° gennaio 2014.
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