Tra i paradossi normativi italiani vi è anche una norma che considera la formazione obbligatoria, non solo inerente, ma indispensabile all'attività professionale.
Ed un'altra norma gemella che considera questi costi indeducibili per il 50%.
Le spese per la formazione continua e obbligatoria dei professionisti iscritti agli albi sono deducibili dal reddito di lavoro autonomo nel limite del 50%, così come tutti i costi per la partecipazione ai corsi di aggiornamento. Il Sole 24 Ore - leggi articolo
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Brevi riflessioni di un Commercialista di Milano sulla strategia delle PMI per alimentare il dialogo tra il nostro Studio e le imprese. Valutazione d'azienda, perizie di stima, passaggio generazionale oltre alla attualità fiscale e societaria sono i principali temi che tratteremo su queste pagine.
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2 commenti:
Caro collega,
pretto che seguo ormai da mesi la tua rubrica che trovo molto interessante.
Anche questa volta sono pienamente d'accordo con te. In realtà credo anche che, soprattutto in passato, alcune categorie di professionisti (non certo la nostra), abbiano abusato della c.d. "formazione professionale deducibile", organizzando discutibili corsi di aggiornamento alle Sayshell o in altre mete esotiche, magari a cavallo delle vacanze estive. Credo che ricorrere ad un correttivo in grado di eliminare tali forme di elusione fiscale sia necessario, ma non trovo certo corretto che, per la "furbizia" di pochi, vengano penalizzati tutti i professionisti indistintamente. Maggiori controlli sulle spese deducibili è probabilmente doveroso e possibile, ma rendere indeducibile il 50% delle spese realmente riconducibili alla formazione professionale (sottolineo obbligatoria)sia una grandissima assurdità.
Un collega di Brescia.
Caro collega,
premesso che seguo ormai da mesi la tua rubrica che trovo molto interessante, anche questa volta mi trovo d'accordo con te.
In passato alcune categorie di professionisti (non certo la nostra)ha probabilmente abusato della deduzione delle spese di formazione professionale, organizzando corsi di aggiornamento alle Sayshell o in altre mete esotiche magari a cavallo delle vacanze estive.
Sicuramente è giusto introdurre un correttivo in grado di evitare queste forme di elusione fiscale, ma penalizzare tutti i professionisti per la "furbizia" di pochi non è certo la soluzione più corretta.
Nel caso in cui le spese di formazione (sottolineo obbligatoria) siano indiscutibilmente inerenti all'attività, sarebbe a mio avviso corretto renderle 100% deducibili dal reddito del professionista.
Collega di Brescia
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