Leggo: "L'imprenditore che punta sulla qualità deve impegnare la propria capacità di innovazione, di inventiva e di gestione dei processi organizzativi che concorrono al business in un modo particolarmente intenso. Spesso, infatti, egli si trova ad entrare in mercati di beni e servizi già strutturati e deve esibire la sua capacità di competizione riuscendo a fornire in modo diverso, più economico e anche più vicino alle esigenze del consumatore beni e servizi che altri già propongono e, magari, con successo."
Non è facile mettere insieme i pezzi, riporto come appunto personale qualche tendenza in atto:
- aumenta l'importanza del marchio, anche per PMI e studi professionali nell'era di internet è possibile valorizzare la propria identità;
- Autorevolezza è diversa da semplice diffusione del nome (libro, articoli, ecc).
- organizzazione e procedure: consentono di migliorare la qualità, ridurre i tempi di erogazione ed i costi. La sfida più grande sarà qui. attraverso informatica, web, cloud, ecc...
- la crisi ha messo sul mercato ottime risorse a costi inferiori. possibile potenziare il network, innesti tra culture aziendali differenti a volte anche relative ad organizzazioni più ampie e strutturate della nostra. Contaminazione
- cliente cambia, si confronta, ne parla.
- strutture snelle, flessibili, ben organizzate, dinamiche, giovani.
- Azzurro o blu savoia al posto del blu notte tradizionale.
- valore aggiunto, non burocrazia.
- internazionalizzazione
- comunicare risorse gratis (ampliare l'offerta a costo zero)
- Clienti che ti formano: tribunale, multinazionale, società di revisione, docenti universitari.
- Conoscere il settore
- Controllo costi come aumento consapevolezza delle scelte aziendali.
Definendo tempi e modi.
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