venerdì 31 maggio 2013

UNICO 2013: PROROGA VERSAMENTI (si dice)

Proroga UNICO 2013 per i contribuenti soggetti agli studi di settore. Proroga 730.
Nel rispondere all’interrogazione parlamentare n. 5-00189, è stato reso noto che è all’esame dei competenti Uffici dell’Amministrazione finanziaria uno schema di provvedimento  “di contenuto analogo a quello degli anni scorsi”, contenente la proroga dal 17 giugno 2013 (il 16 giugno cade di domenica) all’8 luglio 2013 del termine per il versamento, senza interessi, delle imposte derivanti dai modelli UNICO 2013 (anche unificati) e IRAP 2013.
Sembra quindi slittare al 20 agosto 2013 il termine per il versamento con la maggiorazione dello 0,40%, a titolo di interesse corrispettivo.
Il differimento interessa, sembra ma è ragionevole visto il ritardo con cui sono stati resi disponibili i nuovi modelli, esclusivamente le persone fisiche e i soggetti diversi dalle persone fisiche che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore.

Sempre di ieri il comunicato stampa che ufficializza la firma del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di proroga dei termini relativi alla presentazione dei modelli 730/2013 ai CAF-dipendenti e ai professionisti abilitati a prestare assistenza fiscale, attualmente in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Sempre affascinate l’idea che in Italia si ha del diritto.

Gli studi di settore che avrebbero dovuto essere a disposizione del contribuente entro il 2012 arrivano a maggio 2013.

Fino a qualche tempo fa in caso di urgenza il governo agiva mediante Decreto, poi con la supremazia della burocrazia sulla politica si è passati al comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate, oggi che anche la burocrazia evidentemente pare annoiata e titubante siamo alla risposta all’interrogazione di un parlamentare (non ti avviso, ma se me lo chiedi te lo dico…).

In tutto questo la vera interrogazione da fare sarebbe perché gli studi non erano pronti per tempo? Chi il responsabile? Come evitare l’ennesima proroga confusa e scoordinata? Chi paga? Quando riformiamo SOGEI?


Tutto ciò se non fosse tragico sarebbe comico.

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Guida operativa alla tassazione degli atti notarili


Tutte le regole per la tassazione degli atti notarili

E’ in rete l’ABC della tassazione degli atti redatti dai notai, da quelli sui fabbricati e sui terreni a quelli societari. Da oggi è disponibile, infatti, sul sito Internet delle Entrate, la prima Guida Operativa per i contribuenti e per gli uffici dell’Agenzia sulla registrazione degli atti notarili, redatta dalla Direzione Centrale Normativa con la collaborazione delle Direzioni Regionali dell’Agenzia delle Entrate. Obiettivo dell’iniziativa è semplificare e fornire a tutti gli operatori del settore, e naturalmente ai contribuenti, a vario titolo coinvolti nella tassazione degli atti, e nelle diverse fasi che ne determinano la definizione, uno strumento di lavoro utile, chiaro e di semplice consultazione. Per questa ragione, la molteplicità di questioni trattate all’interno della Guida, realizzata in forma di Circolare n.18/E, sono illustrate in modo semplice e arricchite con tabelle ed esempi esplicativi.

Dal Dire al Fare semplificazione 

La Guida illustra, per la prima volta in modo sistematico e uniforme, il lungo elenco di disposizioni fiscali applicabili ai fini del calcolo dell’imposta di registro e di altri tributi indiretti indirizzati alla tassazione degli atti notarili. In pratica, il nuovo vademecum delle Entrate passa in rassegna le diverse modalità che guidano il prelievo su tutti gli atti redatti dai notai, da quelli sui fabbricati e sui terreni a quelli societari, illustrando la disciplina completa dell’imposta di registro e di fatto superando le numerose difficoltà interpretative emerse in materia e cumulatesi nel corso degli anni.

Regole certe e stop alle “liti” fiscali

La Guida Operativa ha un duplice effetto. Infatti, mentre sul versante della semplificazione il presente vademecum contribuisce a trasmettere un deciso impulso nel rendere omogenea ed uniforme la tassazione degli atti notarili sull’intero territorio nazionale, come conseguenza indiretta potrebbe determinare una significativa diminuzione delle casistiche conflittuali che possono insorgere tra i contribuenti ed i notai da un lato e l’Amministrazione finanziaria dall’altro. In questo modo, l’azione amministrativa ne risulterebbe più efficiente ed efficace, oltre che più trasparente, con l’effetto indiretto di condurre ad una significativa riduzione del contenzioso.

Occhio alla chance di rimborso della maggiore imposta versata

In particolare, tra le novità segnalate, la Guida Operativa pone in chiaro la possibilità di ottenere il rimborso della maggiore imposta versata in sede di registrazione del contratto preliminare, per la caparra confirmatoria e per gli acconti di prezzo, qualora questa risulti superiore all’imposta di registro dovuta per il contratto definitivo. Riguardo la tempistica del rimborso, il contribuente deve richiederlo entro tre anni dal giorno del pagamento dell’imposta o, se posteriore, da quello in cui è sorto il diritto alla restituzione. In questo caso il termine triennale decorrerebbe dalla data di registrazione del contratto definitivo.

Aree bianche senza Iva

Inoltre, la Guida illustra la disciplina applicabile ai casi di trasferimenti o atti traslativi che hanno per oggetto le cosiddette aree bianche, cioè le zone non classificate come specificamente destinabili né all’edilizia né all’esercizio dell’agricoltura. Trasferimenti questi su cui si applica l’aliquota dell’8 per cento, in pratica quella prevista per i terreni diversi da quelli agricoli. Dunque, prosegue la Guida, queste cessioni sono da considerare al di fuori dal campo di applicazione dell’Iva.

La Guida Operativa in Rete 

La Circolare n.18/E, con il vademecum sull’imposta di registro, è consultabile direttamente sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it, all’interno della sezione riservata alle “Guide fiscali”. In pratica, basta cliccare sulla voce iniziale “Guida Operativa” per accedere ai contenuti suddivisi nelle singole Parti che la compongono con i relativi paragrafi.

Scarica: la guida tassazione atti notarili

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martedì 28 maggio 2013

Redditometro: guida a come difendersi


Una volta ricevuto l’avviso di accertamento, potrebbe essere utile presentare istanza di accertamento con adesione, al fine di tentare già in questa sede una rideterminazione della pretesa.

Ciò che sicuramente non può essere di ausilio alla difesa è sostenere che il reddito determinato con tali coefficienti è eccessivo rispetto ad una “ordinaria” situazione. Purtroppo è uniforme l’orientamento della giurisprudenza (fatta qualche eccezione) nel riconoscere valore di presunzione legale agli indici redditometrici di cui ai citati DDMM e, pertanto, potrebbe essere assolutamente inutile perseverare nel sostenere che il reddito determinato sia eccessivo.

Se l’accordo con l’ufficio non venisse poi raggiunto, sarà necessario procedere con il ricorso, nel quale oltre a sollevare eventuali violazioni di diritto commesse con l’emissione dell’avviso di accertamento (da valutare caso per caso), si potranno sviluppare in misura più approfondita gli elementi di merito citati nel parere di cui si consiglia la lettura..


Leggi il parere n. 1 della Fondazione Studi

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lunedì 27 maggio 2013

Il lavoro che nessuno cerca

In Italia molti posti sono vacanti e soprattutto i giovani cercano sempre le stesse strade, spesso contorte a causa ovviamente della crisi, senza però dimenticare anche le amicizie lavorative e un titolo di laurea che può avere un risvolto negativo della medaglia, due fattori da prendere in considerazione quando si cerca un lavoro. 

Da un'indagine svolta dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, elaborando i dati segnalati dai 28mila iscritti che gestiscono un milione di aziende, emerge un dato estremamente significativo che apre uno squarcio sulla situazione del mercato del lavoro in Italia. 

Ci sono giovani che non cercano lavoro ma anche chi non lo puó cercare perché privo di idoneo percorso formativo.

SCARICA la ricerca dei Consulenti del Lavoro


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venerdì 24 maggio 2013

Il tirocinio per il revisore legale, guida Assirevi

Assirevi, con il quaderno operativo n. 9 dell’aprile 2013, si pone come obiettivo quello di illustrare i primi tre decreti attuativi del Mef in materia di revisione legale.


In merito alla disciplina contenuta in tali provvedimenti, sono sorte alcune problematiche
interpretative riguardanti, in particolare:

  • l’iscrizione al Registro dei revisori legali;
  • il tirocinio;
  • la disciplina transitoria.

Assirevi, successivamente alla pubblicazione dei Regolamenti, ha svolto una prima
analisi della nuova normativa regolamentare, focalizzando l’attenzione su alcune
questioni meritevoli di chiarimento al fine di evitare possibili difficoltà operative.

Su taluni aspetti non è riscontrabile, allo stato, una posizione già
condivisa e risultano ancora in corso approfondimenti da parte delle Autorità
competenti. Nel seguito vengono comunque illustrate alcune considerazioni ed
orientamenti sulle questioni interpretative emerse.

Scarica: 
quaderno operativo n. 9 dell’aprile 2013

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giovedì 23 maggio 2013

La Rete, il lavoro e la produttività

Grande dubbio: internet migliora o peggiora la produttività?

Le organizzazioni si dividono tra entusiasti e scettici, tra innovatori e conservatori.

Facile dire che è solo uno strumento, difficile capire come usarlo, come saperlo sfruttare per trasformare in meglio il nostro modo di lavorare.


La mia è una professione tradizionale che sta cambiando. Si intravedono nuovi contorni ma ancora si ha paura di abbandonare i vecchi schemi non sapendo bene come sfruttare tutto ciò che internet ci offre (o ci promette di offrire, non tutte le tecnologie sono esattamente mature).

Non è facile rispondere:

  • In alcune cose distrae, rallenta, interferisce...
  • in altre accellera troppo, pretende tempi brevissimi di risposta, non consente di riflettere, ecc...
Forse però se mi guardo indietro tutto il tempo perso on line, si è trasformato, ha trasformato il mio lavoro e mi ha permesso di crescere in tempi e modi differenti da quelli tradizionali.

La trasformazione continua ma ci vuole disciplina. Internet è una grande risorsa ma le intuizioni che ci fornisce vanno razionalizzate, strutturate, pianificate.

Perdersi è naturale se non ci si impone un percorso fatto di tempi ed obiettivi. un percorso che certo molto spesso non sarà lineare ed andrà rivisto ma bisogna sforzarsi di descrivere e formalizzare un piano di crescita.

La sfida è riuscire ad incanalare le risorse che la rete ci fornisce e provare a reinterpretare la nostra organizzazione.

La sfida è tutta qui. Non è banale. Sicuramente affascinante.



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sabato 18 maggio 2013

Soave, le quote rosa e la nostalgia di un mondo che sapeva sognare.

Ieri un sovrapporsi di immagini e ricordi.

La mia famiglia è originaria di Soave, piccolo centro medioevale vicino a Verona. Lì tutto gira intorno al vino. Leggo che l'alluvione di questi giorni non l'ha risparmiata, che Zaia ha scelto di allagare i campi per salvare la città dalle acque.

In quei campi da piccolo mi portavano per controllare la vendemmia. Alle preoccupazioni di mia madre che ripeteva il più classico "Non sporcarti" rispondeva una vecchia zia, custode delle tradizioni familiari, con un perentorio "non è sbagliato che si sporchi di terra perchè questa terra è sua.".

C'era ancora la mezzadria e mia zia, una delle poche donne laureate della sua generazione, viveva ancora in un mondo fermo a cavallo tra l'ottocento ed il novecento.

Per lei non c'era bisogno delle quote rosa. Lei era una Panato e la sua gerarchia personale era più o meno:
  • Dio (che era l'inizio e la fine di tutto ma che ovviamente era poco presente negli affari terreni. unica certezza il suo infinito amore per la nostra famiglia e solo in seconda battuta per il resto del genere umano).
  • Il Re (che qualche onore ci aveva concesso in passato ed in nome del quale nonno Edoardo aveva amministrato Soave ed il tribunale militare delle tre Venezie, amico di quel D'Annunzio - bellissima la costituzione del carnaro- a cui perdonò in nome dell'Italia l'insubordinazione del Regio Esercito) ormai in esilio.
  • Gli uomini di casa Panato della sua generazione, il padre ed il fratello adorati ma ormai scomparsi
  • LEI (che solo per modestia si considerava quarta nella linea di comando, essendo sostanzialmente assenti i primi tre).
  • gli eredi di casa Panato (in cui io rivestivo in qualche modo un ruolo importante per quanto, giunto all'età di 4 anni senza saper scrivere e tenere una forbita corrispondenza epistolare con lei, avevo in qualche modo deluso le sue speranze nei miei confronti)
  • Parenti che non portano il nostro cognome ma che hanno l'onore di averci come consanguinei
  • il sacerdote che veniva penultimo perchè da noi "libera chiesa in libero Stato".
  • il resto del mondo civilizzato e no.
Ora quello che ho scritto fa sorridere ma era una donna eccezionale che ha saputo tenere unita la famiglia ed i beni della famiglia superando due guerre mondiali, diventando una delle poche donne laureate della sua generazione ed una delle prime donne presidi di liceo.

Trincerata nei suoi valori borghesi visse l'ascesa del fascismo come affronto al RE, il pericolo comunista come attentato ai suoi valori più intimi, sopportò il comando tedesco che occupò casa Panato e successivamente nascose un ufficiale polacco tra mille rischi e pericoli e di cui si pensa fosse segretamente innamorata.

Affrontò portando il lutto l'avvento della Repubblica, ma in tutto questo difese sempre e comunque la famiglia ed il nome che portava.

Per far tutto questo in un mondo prettamente maschilista si trincerò dietro quella scala gerarchica iper conservatrice che nel rispetto della forma le consenti sostanzialmente di regnare indisturbata su tutti noi.

Più volte ho ricordato la sua figura in parallelo con la maestra Cristina (stesso nome oltre tutto) dei film di Don Camillo e Peppone. Il video ha un inizio un pò lento, saltate i titoli ma vale la pena rivederlo. 

Stesse nostalgie dei tempi civili e stessa fissazione per l'italiano, per l'ortografia, per la bella calligrafia in cui non sono mai riuscito ad eccellere.

Il mondo era un pò quello li, quello di un piccolo paese contadino, un mondo di grandi fazioni che si incontravano a messa ("Dio ti benedica figlio mio anche se sei bolscevico") e facevano pace al bar.... dove il sacerdote non poteva saperne più di Dio e le donne venivano ubbidite in quanto donne e non per la parità


E guardando le foto di Soave e delle sue vigne allagate, leggendo le paginate de IlSole24Ore sulla confusa e tentennante riforma Letta sull'IMU, un pò di nostalgia per un mondo che nel bene e nel male sapeva sognare mi viene. 

Mi chiedo se riuscirò a consegnare a mio figlio quella capacità e la possibilità di sognare come altri hanno fatto con me.

PS La Carta del Carnaro: “Tre sono le credenze religiose collocate sopra tutte le altre nella universalità dei comuni giurati:  la vita è bella e degna che severamente e magnificamente la viva l'uomo rifatto intiero nella libertà;  l'uomo intiero colui che sa ogni giorno inventare la sua propria virtù, per ogni giorno offrire ai suoi fratelli un nuovo dono; il lavoro, anche il più umile, anche il più oscuro, se sia bene eseguito, tende alla bellezza e orna il mondo”.

PS2 corsi e ricorsi:

  • Mia madre è parente (ma questa è un'altra storia) di quell'Eleonora Duse  che di D'Annunzio fu amante e musa
  • Oggi Giordano Bruno Guerri è presidente del Vittoriale, ieri dirigeva l'Indipendente che ha chiuso con  un mio intervento in ultima pagina di saluto ai lettori.
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martedì 14 maggio 2013

EQUITALIA: più facile rateizzare


Nuove agevolazioni per pagare a rate
Richiesta semplice per importi fino a 50 mila euro

Nuove agevolazioni di Equitalia per i contribuenti che vogliono pagare a rate le cartelle. Sale da 20 mila a 50 mila euro la soglia massima che permette di chiedere la rateizzazione con una semplice richiesta motivata. Anche in questi casi, che non prevedono ulteriori adempimenti e consentono di presentare la domanda in modo semplice e veloce, sarà possibile ottenere fino 72 rate. Per gli importi superiori resta invece necessaria la presentazione di alcuni documenti aggiuntivi per dimostrare la situazione di temporanea difficoltà economica.
“La rateizzazione si conferma uno strumento efficace per andare incontro alle esigenze dei contribuenti - dice Benedetto Mineo, amministratore delegato di Equitalia – Basta pensare che a oggi sono attive circa due milioni di rateazioni per un totale di oltre 22 miliardi di euro. L’obiettivo è rendere il pagamento a rate sempre più rispondente alle esigenze delle persone in modo che possano regolarizzare con più facilità la loro posizione con il fisco”.

Come funziona la rateazione
Equitalia può concedere il rateizzo delle somme dovute fino a un massimo di 6 anni (72 rate). L’importo minimo di ogni rata è pari a 100 euro. Nella richiesta si può anche indicare la preferenza per un piano di dilazione a rate variabili e crescenti, più basse all’inizio nella prospettiva futura di un miglioramento della situazione economica del contribuente.
Il contribuente che ha ottenuto la rateazione non è più considerato inadempiente e può richiedere il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) per partecipare alle gare di affidamento delle concessioni e degli appalti di lavori, forniture e servizi. Inoltre, Equitalia non può iscrivere ipoteca nei suoi confronti né attivare qualsiasi altra procedura cautelare ed esecutiva finché si è in regola con i pagamenti.
La rateazione è prorogabile una sola volta fino a un massimo di 72 rate, se durante i pagamenti in corso si dimostra il peggioramento della situazione di difficoltà posta a base della concessione della prima rateazione.


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venerdì 10 maggio 2013

VADEMECUM RIFORMA DEL LAVORO FORNERO

Il 22 aprile è stata pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali una circolare in cui sono racchiusi gli orientamenti interpretativi condivisi con il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, stabiliti in occasione dell’incontro del 7 e 8 febbraio 2013.

Vista la confusione in materia riteniamo utile allegare la circolare.

Segnaliamo, senza entrare nel merito della riforma criticata dai più, come tristemente il documento sia scannerizzato.


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giovedì 9 maggio 2013

Non è facile, ovvero l'ugenza del cambiamento

Non è facile, gestire il cambiamento non è facile. Amare l'impresa non è facile.

Convincere un imprenditore a cambiare, a modificare la catena di valore, non è facile.

Salvare una azienda perdendo il cliente non è facile (ma fortunatamente di solito torna).

Scontrarsi con colleghi rassicuranti mentre tu vuoi solo che l'imprenditore percepisca l'urgenza del cambiamento, non è facile.

Sapere che ci sono famiglie che rischiano di pagare scelte sbagliate non è facile.

Far capire che l'impresa non si risana con politiche di bilancio ma con un piano industriale non è facile.

Vedere consulenti che si mettono in dubbio perchè non riescono a far capire al cliente che il cambiamento è metodo, è dati, è studio e non è moda del "cosi fan tutti..", non è facile.

Amare l'impresa vuol dire anche scontrarsi con l'imprenditore. Il professionista vero lo vedi in quei momenti. Quando sa dire no.

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AIDC: MOMENTO DI EFFETTUAZIONE DELLE INTERMEDIAZIONI DA PARTE DI OPERATORI ESTERI E ADEMPIMENTI IVA PER I MANDANTI ITALIANI.

Le prestazioni di intermediazione rese da un soggetto non residente nel territorio nazionale, sia esso comunitario ovvero extracomunitario, a un soggetto residente nel territorio nazionale non costituiscono prestazioni di carattere "periodico o continuativo" e sono quindi rilevanti ai fini IVA alla data della loro "ultimazione".
Ai fini dell’IVA, le prestazioni di intermediazione devono considerarsi "ultimate" nel momento di maturazione del diritto al corrispettivo, generalmente coincidente con la conclusione dell’affare tra agente e cliente del committente accettato da parte della casa mandante, salvo diversi accordi fra le parti purché compatibili con quanto previsto dal quarto comma dell’art. 1748 cod. civ..

Con riferimento a tale momento l’agente, prestatore del servizio, ha l’onere di emettere la fattura alla casa mandante e di conseguenza la casa mandante, committente del servizio, ha l’onere di integrazione del documento mediante applicazione dell’imposta nel territorio nazionale, nel caso di prestatore comunitario, ovvero di autofatturazione, nel caso di prestatore extracomunitario.

SCARICA: Norma di Comportamento AIDC in Materia Tributaria n. 187 dal titolo: "Momento di effettuazione delleintermediazioni da parte di operatori esteri e adempimenti IVA per i mandantiitaliani".


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lunedì 6 maggio 2013

Finanziamenti da parte dei soci nelle società di capitali

Profili di criticità nell’applicazione dell’art. 2467 c.c.: società di capitali diverse dalla s.r.l. e finanziamenti “indiretti”.


Il documento dell' IRDCEC analizza il fenomeno dei finanziamenti da parte dei soci nelle società di capitali, attesa la crescente diffusione di tale pratica, soprattutto nell’ambito delle imprese di minori dimensioni. Muovendo dall'analisi dell’art.2467 c.c., oltre ad analizzare il dettato normativo e la ratio del principio di postergazione, il lavoro evidenzia lacune ed aspetti ancora per certi versi ambigui e di non facile interpretazione.

I profili di maggiore criticità riguardano in primis le condizioni di applicazione oggettiva del suddetto principio di postergazione, in relazione sia al concetto di “eccessivo squilibrio dell’indebitamento” richiamato dalla norma, sia alla problematica delle forme indirette di finanziamento e dei finanziamenti effettuati tramite apporti in natura. A tale proposito, il documento fa riferimento alle principali pronunce giurisprudenziali in materia, nonché alle best practices e agli orientamenti dottrinali più diffusi in campo internazionale.

Un altro aspetto fortemente dibattuto riguarda l’ambito di applicazione soggettivo del principio stabilito dall’art. 2467 c.c.: se dal tenore letterale della norma potrebbe evincersi una sua limitazione alle sole società a responsabilità limitata, parte della dottrina, supportata da recente giurisprudenza, propende per la possibilità di estendere il meccanismo della postergazione anche ad altri soggetti giuridici (ad esempio le società per azioni), laddove sussistano alcuni requisiti relativi all’assetto organizzativo e alla composizione del capitale sociale.

In ultimo, il lavoro si sofferma sul trattamento contabile e sulla corretta imputazione in bilancio dei finanziamenti effettuati dai soci, esaminando i principi contabili e una recente pronuncia giurisprudenziale, evidenziando la necessità di un approccio tipologico e sottolineando l’importanza di un’adeguata esposizione in bilancio di tali poste.

Sommario: 1. Premessa. – 2. L’origine e la natura dei finanziamenti da parte dei soci. – 3. La riforma del diritto societario e il principio di postergazione. – 4. Le condizioni applicative “oggettive” del principio di posterga-zione – 4.1. Le forme indirette di finanziamento e i finanziamenti in natura. – 5. Il perimetro applicativo “soggettivo” del principio di postergazione: le posizioni della giurisprudenza e della dottrina. – 6. Il trattamento contabile dei finanziamenti da parte dei soci – 6.1. I principi contabili. – 6.2. La giurisprudenza recente: l’elemento dirimente della natura del finanziamento.

SCARICA Documento n. 17 - Profili di criticità nell’applicazione dell’art. 2467 c.c.: società di capitali diverse dalla s.r.l. e finanziamenti “indiretti”


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GUIDA alla redazione del BILANCIO delle società di minori dimensioni: disposizioni normative e criticità


La redazione del bilancio semplificato è un tema assai sentito dalle piccole società e dai professionisti che spesso rappresentano un punto di riferimento importante per tali realtà.
Le imprese di minori dimensioni costituiscono la principale forza economico‐produttiva a livello
nazionale ed europeo.


Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) – grazie anche al supporto della Commissione “Norme e principi contabili” ‐ ha deciso di sintetizzare le principali indicazioni in merito e fornire alcune interpretazioni delle principali problematiche.


SCARICA LA GUIDA alla redazione del bilancio delle società di minori dimensioni: disposizioni normative e criticità 



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venerdì 3 maggio 2013

GUIDA FISCALE Società di comodo e interpello


La disciplina fiscale delle “società di comodo”, meglio note come “società non operative”, è stata per la prima volta introdotta con la legge 724/1994 allo scopo di disincentivare il ricorso all’utilizzo dello strumento societario per la mera detenzione di beni improduttivi di reddito.

Lo schermo offerto dalla società può, infatti, prima di tutto, consentire di nascondere l’effettivo proprietario dei beni (quindi occultando elementi idonei a manifestare capacità di spesa di contribuenti persone fisiche); in seconda battuta offre anche un vantaggio fiscale immediato e diretto, permettendo in alcuni casi la deduzione di costi (e la detrazione di relativa Iva) non possibile in capo a soggetti che non svolgono attività d’impresa o lavoro autonomo.

La ratio della normativa è quella di penalizzare quelle società che, al di là dell’oggetto sociale dichiarato, sono state costituite con l’unico scopo di gestire il patrimonio nell’interesse dei soci, anziché per esercitare un’effettiva attività commerciale.

Fonte: KNOS a cura della COMMISSIONE DI STUDIO FISCALE


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giovedì 2 maggio 2013

Sanzioni amministrative e penali per omessi versamenti di IVA e ritenute in situazione di illiquidità

La circolare n. 12 della Fondazione Centro Studi UNGDC tratta la possibilità di non applicare le sanzioni amministrative e penali per gli omessi versamenti di IVA e ritenute in situazione di illiquidità.

Lo scopo di tale circolare consiste nel confrontare gli orientamenti di dottrina, giurisprudenza di merito e di legittimità nonché di proporre un’interpretazione dell'argomento che possa rendere compatibile la restrittiva opinione della Cassazione - la quale in diverse pronunce ha trattato il tema riconoscendo la colpevolezza del soggetto che ha omesso il versamento - con la linea interpretativa seguita dalla giurisprudenza di merito, che essendo più vicina al mondo delle imprese e percependo come gli effetti della crisi limitino di fatto le loro capacità di adempimento, tende a riconoscere situazioni di non punibilità.

L’individuazione di stati di concreta insolvenza in cui l’imprenditore non adempie, pur in assenza totale di dolo, rappresenta, infatti, una situazione in cui potrebbe riscontrarsi la non colpevolezza.

A tal fine, sarà necessaria un'analisi approfondita del contesto aziendale da parte del professionista che segue l’impresa, il quale, in collaborazione con il legale incaricato della difesa, potrà fornire un valido supporto al cliente per il riconoscimento della sua innocenza.

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mercoledì 1 maggio 2013

Il mio primo maggio

Il primo maggio da sempre lo festeggio lavorando, lavorando meglio, regalandomi qualche ora senza telefono, senza urgenze per pianificare, per studiare, per programmare il lavoro della settimana, per pianificare i progetti dei prossimi mesi.

Il mio primo maggio da sempre è questo, per creare le condizioni per mantenere i posti di lavoro, per provare a crescere.

E' una tradizione ormai, un piccolo sacrificio, anche per rispetto di chi collabora con noi, di chi crede nel nostro studio.

Vuole essere anche un segno di rispetto verso i nostri dipendenti che tanto danno allo studio ed oggi giustamente riposano.

Ed è un bel modo di festeggiare il lavoro, salutandosi virtualmente con tutti quelli che nel lavoro credono e oggi lo festeggiano come noi.

Le PMI e le banche in una ricerca di Banca d'Italia


L’Italia è il paese europeo in cui le imprese con meno di 10 addetti hanno il peso più elevato in termini di valore aggiunto o di addetti. La ridotta dimensione media delle imprese è una caratteristica della nostra economia da cui discendono numerose e importanti implicazioni in termini di capacità innovativa, grado di internazionalizzazione, competitività. Una recente ricerca di Bankitalia analizza tali imprese descrivendo le condizioni economico-finanziarie e le relazioni bancarie di circa 500.000 società di capitali, di cui oltre 400.000 microimprese.

Reddititivtà
I risultati, basati sui bilanci delle società di capitale, indicano che le microimprese sono in media caratterizzate da livelli di redditività operativa superiori rispetto alle altre classi dimensionali. Tuttavia la loro redditività netta, anche a causa di più elevati oneri finanziari, risulta sistematicamente più bassa, limitandone la capacità di finanziare gli investimenti con le risorse interne; probabilmente anche per questo motivo, l’attività di accumulazione del capitale risulta molto più discontinua rispetto alle imprese di maggiore dimensione.

Rapporti con le banche ed indebitamento verso i soci
In media, esse presentano una redditività complessiva molto bassa e un indebitamento, in larga parte bancario, più elevato rispetto alle altre classi dimensionali.
I contenuti flussi di profitti determinano un maggiore ricorso al debito, che incide negativamente sulla solidità delle condizioni finanziarie. I debiti sono in larga parte di natura bancaria ma, a differenza che per
le altre imprese, è significativa l’incidenza dei finanziamenti erogati dagli stessi soci; si tratta di fondi che in parte mitigano i rischi connessi alla struttura finanziaria delle microimprese, in quanto è verosimile che permangano nelle disponibilità dell’impresa anche nel caso di situazioni di stress.

Conclusioni
Purtroppo la ricerca conferma ciò che già si sapeva: nei rapporti con le banche, concentrati su un numero limitato di controparti, le microimprese appaiono penalizzate, rispetto alle imprese più grandi, dalla richiesta di maggiori garanzie e dall’applicazione di tassi di interesse elevati, indipendentemente dalla solidità dei bilanci.

Questo in parte è dovuto all’incapacità del sistema bancario di confrontarsi ed analizzare imprese di dimensioni ridotte, in parte dalla scarsa propensione al dialogo ed alla trasparenza della PMI che tendono ad interfacciarsi con la filiale solo in momenti di particolare criticità.

Inoltre manca, per questioni di scarsa convenienza economica da parte bancaria, una attenta analisi della filiera e del settore in cui operano le PMI, ciò porterebbe una ben più interessante valutazione di rating di filiera.


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