Cara Federica,
usiamo internet per trasferire in un "botta e risposta" le nostre riflessioni e le nostre conversazioni telefoniche.
Comprendo quello che vuoi dire nel tuo post Basta che funzioni … scritto in risposta al mio Internazionalizzazione, un concentrato dei pregi e difetti di impresa/nazione . Cito e linko per consentire anche al lettore di conoscere un pò l'origine di questo post nato da un pomeriggio in Egea.
Sai che ti stimo, professionalmente e come persona (non perderei tempo a scrivere altrimenti) e proprio per questo sarò molto sincero, forse brutale.
Mentre ascoltavo la lezione del Prof. Markus Venzin, sorridevo. Sorridevo perchè mentre lui esponeva le strategie e le difficoltà incontrate da multinazionali nella difficile arte dell'internazionalizzazione io ritrovavo le stesse esperienze, le stesse paure (moltiplicate), le stesse sfide nei racconti dei miei clienti e di qualche amico.
Lo scoprire che è necessario pianificare ed investire, con tutta la paura che questo si porta dietro
... perchè sai Andrea, i risultati non si vedono a breve e spero di aver la forza finanziaria per reggere,
... son troppo piccolo per diluire gli sforzi, devo scegliere un mercato in cui entrare, forse meglio dire una città, provo con Parigi, che non è la Francia, ma se riesco a Parigi poi posso crescere.
... non è vero che i mercati ed i prodotti son tutti uguali, non nel mio settore, devo capire prima cosa vogliono i clienti, magari per noi sono piccole modifiche di prodotto ma per il cliente estero vuol dir molto.
... che vuoi, si vendiamo all'estero, ci cercano, ma vender poco qua e là non vuol dire internazionalizzazione, oggi non sono ancora pronto ma l'anno prossimo si laurea mio figlio e se decide di entrar in azienda...
Ascoltare il Prof. Venzin era ben altra cosa, respirare l' ossigeno di chi vola alto, ma io sorridevo perchè alcune di quelle cose le avevo sentite da imprenditori che ci han sputato sangue per giungere alle stesse conclusioni.
E vedere alto e basso che si incontrano, vedere teoria e sogni che in qualche modo, senza conoscersi, trovano una sintesi in un progetto aziendale... be è davvero una grande emozione.
So perfettamente quello che vuoi dire, quante imprese si perdono per strada per chiusura mentale, per non voler guardare un mondo che cambia, e la tua rabbia di vedere quanta storia imprenditoriale questo Paese si sta perdendo. Nel vedere quanti sforzi tuoi e, permettimi, anche miei si perdono in storie non a lieto fine.
Vedo però anche imprese che a fronte del tuo "tanto non capireste" gridano con quanto fiato hanno in gola "Io voglio capire!"
Imprenditori che assumono le persone capaci che trovano nella loro strada senza saper prima esattamente cosa fargli fare, perchè uno bravo serve sempre e la funzione se la crea da solo.
Oggi purtroppo molto è cambiato e se prima l'imprenditore sceglieva il consulente, oggi tocca anche al consulente scegliersi l'imprenditore.
L'impresa gioca una sfida difficile e complessa, tutti i membri della squadra devono esser sicuri di credere negli stessi obiettivi.
Forse è, come ti dicevo, un periodo positivo, ma io questi imprenditori li vedo, stanchi di correre in salita, certo, ma quella luce negli occhi è sempre accesa.
Imprenditori che vengono da me per parlar di tasse e di bilancio ma che poi
.... posso offrirle da bere, possiamo darci del tu...
... e si parla di azienda di progetti, di famiglie che investono molto se non tutto. Si parla di esperienze, di amici comuni, di figli che crescono, della speranza che entrino, di libri che
...spiegano meglio di come possa fare io adesso, ti mando titolo ed autore via email, poi magari ne parliamo quando hai tempo, ci prendiamo un aperitivo...E bisogna ritrovare il coraggio di lasciarsi contagiare... ancora una volta, nonostante le disillusioni, tornare ad avere fiducia in chi ha fiducia nella sua impresa, in chi crede nel suo progetto.
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