Portare mio figlio di due anni a giocare al parco e' sempre istruttivo.
I giornali descrivono una Italia rinchiusa in se stessa, senza futuro ed incapace di valorizzare il proprio passato, dimentica delle sue imprese, quasi a vergognar si delle sue pmi.
Al parco i bambini parlano molte lingue, inglese, francese, cinese ed hanno sorrisi di molti colori.
E riscopro che la nostra ricchezza e' tutta li, in quei bambini così diversi e così uguali, in quei sorrisi ricchi di fiducia e di voglia di crescere.
A noi papà non resta che imparare da loro, aprirci, giocare insieme e preparare un futuro sereno.
È siamo lì, a raccontarci chi siamo, dei nostri sforzi, dei corsi di inglese per stare al passo coi più piccoli, per adeguare le nostre imprese e parlare con il mondo.
Ti rendi conto che la tua via e' tracciata. Hai molto da fare ma la linea e' quella.
Mio figlio invece è libero di crescere e volare. Spero che questo Paese sappia favorirlo.
La mia generazione oggi lotta nonostante gli ostacoli che lo Stato quotidianamente ci pone.
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