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sabato 21 settembre 2013

Il semplice risparmio fiscale non sarà più sanzionabile.


Abbiamo pubblicato ieri il documento Destinazione Italia

Gli obiettivi sono meritori, forse troppo ambiziosi. Sicuramente la volontà politica di realizzarli completamente assente.

Oggi leggendolo con attenzione mi accorgo di questo ottimo proposito:
Il contribuente potrà essere sanzionato solo se si potrà dimostrare un effettivo aggiramento di norme o divieti previsti dall’ordinamento fiscale. Il semplice risparmio fiscale non sarebbe, in questo modo, più sanzionabile. 
Una speranza, un progetto da condividere, un provvedimento richiesto insistentemente da più parti. Tutto a merito di chi il documento l'ha preparato e scritto.

Poi da liberale mi accorgo che la frase sopra riportata si può leggere anche in altro modo:
La Repubblica italiana oggi certifica che sta sanzionando chi non aggira norme o divieti previsti dall'ordinamento fiscale. 
E mi faccio domande a cui preferisco non dare risposta, e resto stupito dal titolo del documento: Destinazione Italia.


Sotto un estratto del documento ufficiale, lascio al lettore ogni commento sulla gravità di quanto emerge.

Problema/opportunità: Il concetto di abuso del diritto è nato nell’ambito dell’Unione europea, per effetto di alcune sentenze della Corte di Giustizia limitate al comparto dei tributi armonizzati, e ha successivamente avuto uno sviluppo anche in Italia a seguito di alcune pronunce della Corte di Cassazione. Si tratta, quindi, di una fattispecie giurisprudenziale che confonde e rende incerto, con importanti ripercussioni penali, il confine fra evasione ed elusione fiscale e colpisce anche quei comportamenti del contribuente che, pur leciti, mirano a ottenere vantaggi non previsti dal legislatore. Una interpretazione troppo estensiva della definizione di abuso mina le certezze necessarie alle imprese per un’adeguata pianificazione fiscale.

Soluzione: come raccomandato anche dal Gruppo di Lavoro nominato dal Presidente della Repubblica, va rivista la definizione di abuso del diritto, unificandola a quella di elusione, nel rispetto della giurisprudenza della Corte di giustizia dell’UE in materia e dei più recenti orientamenti europei. Il contribuente potrà essere sanzionato solo se si potrà dimostrare un effettivo aggiramento di norme o divieti previsti dall’ordinamento fiscale. Il semplice risparmio fiscale non sarebbe, in questo modo, più sanzionabile. L’abuso va quindi definito in riferimento agli atti privi di adeguata motivazione economica, posti in essere con l’esclusivo scopo di aggirare obblighi o divieti previsti dall’ordinamento fiscale e di ottenere riduzioni di imposte o rimborsi garantendo la piena libertà di scelta del contribuente tra diverse operazioni comportanti anche un diverso carico fiscale. Vanno previste specifiche regole procedimentali atte a garantire un efficace confronto tra amministrazione finanziaria e imprese, salvaguardando il diritto di difesa del contribuente.


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martedì 7 giugno 2011

Condono fiscale: a volte ritornano

Sembra che torni allo studio del ministero dell'economia l'ipotesi condono. Non si capisce se generalizzato o mirato su alcune tipologie di contenzioso che potrebbero essere l'abuso di diritto o la deducibilità dei costi del reato. L'abuso di diritto è una figura nata dall'interpretazione giurisprudenziale della cassazione e molto criticata in dottrina (quindi sarebbe opportuno chiarirne la portata a livello normativo e non consentire scappatoie a tagliole ingiuste). La deducibilità dei costi del reato in sostanza consentirebbe di poter dedurre i costi relativi ad operazioni oggetto di reato.
Inutile fare facili polemiche, probabilmente sono indiscrezioni di stampa o le solite voci lanciate per tastare gli umori della opinione pubblica.

Di certo non sarà facile convincere l'Europa ad accettare un condono iva.

In compenso oggi i giornali riportano la notizia che gli Uffici dell'Agenzia lamentano lunghe code di contribuenti andati a registrare i contratti di affitto per aderire alla cedolare secca ed uscire dal nero.

Non capisco perchè lamentarsi, una norma facilmente comprensibile dal cittadino funziona (anche se come sempre quelle italiane applicabile con molte difficoltà e disguidi).

I cittadini si recano negli uffici semplicemente perchè trovano complicati i programmi dell'amministrazione (spesso vecchi e poco intuitivi), perchè non hanno voglia di pagare il commercialista (giustamente) e perchè son terrorizzati da sbagliare qualcosa (gli uffici non sono al servizio dei cittadini ma viceversa, se scoprono qualche incongruenza non ti chiamano per aiutarti a regolarizzarla, ma ti sanzionano anche se sei in buona fede).

Non sarebbe invece più corretto esser felici di avere molti affitti regolarizzati? non sarebbe meglio prepararsi ad accogliere i cittadini che vogliono pagare le tasse non come un fastidio ma come una benedizione? non sarebbe finalmente ora di dare regole chiare, semplici, per tempo?

E poi torniamo a parlare di condoni, di Milano come area tax free, credo che il cittadino italiano sia pronto a pagare se viene aiutato a farlo, se non deve buttare una giornata di lavoro per seguire qualche folle adempimento burocratico.

Piccoli passi, non abbiamo soldi per ridurre le aliquote? ma se mi fate risparmiare due giornate di lavoro vi assicuro che già inizio ad esser contento.

Ed invece in Italia continuiamo a caricare di attese messianiche le elezioni dei sindaci. Io non voglio che il mio sindaco mi faccia felice, voglio che ripari i tombini e le buche sulle strade.

Per favore iniziamo dalle piccole cose.








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