giovedì 22 dicembre 2011

2012: Cose da grandi

C'è una frase che in questi giorni ritrovo con insistenza e che continua a ronzarmi in testa: "siamo diventati grandi."

C'è chi si lamenta di non ottenere abbastanza considerazione da un Italia focalizzata sui 50/60enni e chi invece come me si sta rendendo conto, forse anche un pò a sorpresa, che stiamo diventando grandi, che in qualche modo il passaggio del testimone c'è stato e che noi, un pò distratti, siamo i primi a non rendercene conto. O forse a non voler affrontare compiutamente la cosa.

Qualche giorno fa una giornalista ricordava (un pò provocatoriamente) ad alcuni ragazzi che poteva essere loro madre e rivendicava con orgoglio di essere una donna e non più una ragazza (giocando un pò vezzosa).

Un amico, di qualche anno più giovane di me a cui ho chiesto di farmi da correlatore in un convegno a Venezia proprio per la sua preparazione e le sue capacità, mi raccontava dei pregiudizi di colleghi più anziani nei confronti di lui giovane professionista.

Infine ieri un avvocato, lamentandosi del gap generazionale, mi chiedeva quanti dei miei stakeholders hanno meno di 40 anni. Bella provocazione, non ci avevo riflettuto in questi termini, il discriminante è stato sempre il merito ma la domanda è giusta e merita un approfondimento.

Il mio notaio (facendo operazioni straordinarie per noi è una collaborazione strategica) ha raggiunto recentemente i 40 anni di professione  ma è qualche anno che ormai la mia principale interfaccia è il figlio trentenne, notaio anch'esso.

Gli avvocati con cui collaboriamo sono principalmente miei coetanei, tengono convegni e lezioni in università e da tempo i regali che ci scambiamo sono i libri di cui siamo autori.

Il Tribunale di cui quest'anno siamo diventati consulenti ha espressamente avuto voglia di far crescere un gruppo di giovani professionisti. C'è molto da studiare, è faticoso, ma il merito viene premiato. Anche in questo caso la presentazione è stata una perizia di volontaria. Si parte sempre da un lavoro ben fatto.

Il mio editore non ha avuto paura ad investire su di me allora 35enne ed i risultati fortunatamente gli hanno dato ragione, i libri vendono bene e lezioni e convegni sono molto seguiti. Anche quest'anno ne abbiamo tenuti in Bocconi, in Cattolica (Piacenza) e nei principali Ordini del nord Italia.
Oggi collaboriamo anche con Maggioli ed Ipsoa ma Cesi resta comunque "il mio editore".

L'età media dei miei clienti è sicuramente superiore alla mia ma se sei concreto e puntuale nessuno si accorge dell'età. Spesso al contrario se possono darti qualche suggerimento organizzativo lo fanno volentieri come volentieri, se hai la voglia ed il tempo di ascoltare, mettono a disposizione le loro esperienze e la loro storia imprenditoriale. Una grande ricchezza per me che imprenditore non sono.

I miei collaboratori sono sia più giovani che più anziani di me. Per i giovani nessun alibi. I praticanti sono colleghi a cui chiedo, nei limiti e nel rispetto dei ruoli, competenza e serietà. Tutti sono a contatto con il cliente e la maggiore soddisfazione di quest'ultimo anno sono proprio i complimenti ricevuti per la loro precisione (ma di questo ne ho già parlato).

La Stampa si è più volte occupata del mio Studio. Hanno scritto pubblicazioni su di noi nonostante l'età (ma non ricordo che nessuno in realtà me l'abbia chiesta).

Forse il segreto è non scimmiottare professionisti o studi più affermati ma cercare una nostra via. Faccio un esempio ma nel farlo rifletto "ad alta voce": quando anni fa Cesi mi ha chiesto di scrivere quella che sarebbe poi diventata la prima edizione di Perizie di Stima, dovevamo scegliere insieme l'argomento. La mia proposta sulle perizie era un po strana (non c'erano altri testi con quel titolo) e avrebbero preferito pubblicare qualcosa di più classico sulle valutazioni d'azienda. Obbiettai che non avrei potuto scrivere nulla di più di Guatri.
Mi volevano come autore, sono riuscito a convincerli ed abbiamo battuto una nuova strada che ha dato i suoi frutti ed è stata copiata da altri.

Se, con meno modestia e realismo, avessi scritto l'ennesimo manuale sulla valutazione non avrei aggiunto nulla di mio e sarei stato solo l'ennesimo giovane autore con poca esperienza e cose originali da dire.

Se sei il primo ad affrontare in maniera organica un argomento diventi immediatamente anche il più vecchio.

Tutte queste cose me le sono dette tra me e me l'altra sera, forse per convincermi, dopo la conversazione con l'amico avvocato ma nonostante questo quella frase "siamo diventati grandi" continua a ronzarmi in testa.

Dobbiamo crederci di più. dobbiamo imparare a vederci non più come giovani speranze ma professionisti con una storia, con un percorso professionale solido alle spalle.
Noi per primi dobbiamo vederci diversi ricordando che il nostro lavoro parla per noi.
Senza però mai dimenticare che molto abbiamo ancora da imparare e che sta a noi sceglierci buoni maesti.

Nel 2012 compirò 40 anni e mio figlio avrà un anno.

PS1: scrivendo quest'ultima riga mi sento un pò ridicolo nel parlare di problemi generazionali ed ai buoni propositi di oggi si sovrappone il ricordo di alcuni ragazzi immersi nel sole estivo che vivevano, come ci piaceva dire allora parafrasando Ligabue, tra "Bocconi e realtà".
Gli stessi amici con cui oggi, ormai professionisti, collaboro e che si divertono a guardare mio figlio che, ancora troppo piccolo, punta gli instabili piedini per la voglia di bruciare le tappe ed iniziare a camminare. A fare da sottofondo una canzone e la consapevolezza che ognuno ha tanta storia.

PS2: A farmi compagnia in queste riflessioni anche il ricordo di mio padre mentre raccontava ad un bimbo che non riusciva bene a capire il senso di quella verità che ciò che un uomo costruisce lo costruisce fino ai 40 anni. Poi consolidi ma la strada la tracci prima. Credo che oggi leggendo questo post sorriderebbe, forse sarcastico indicando una strada ancora lunga da percorrere, spero orgoglioso per quanto fino ad oggi costruito.

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mercoledì 21 dicembre 2011

Proroga Spesometro a gennaio 2012

Comunicazione delle operazioni rilevanti Iva 2010
Un mese in più per segnalarle al Fisco
Slitta al 31 gennaio 2012 il termine ultimo per la presentazione della comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto di importo non inferiore a 25mila euro.

La nuova scadenza è fissata dal provvedimento, pubblicato oggi sul sito dell’Agenzia, che proroga il vecchio termine del 31 dicembre 2011 entro cui era fissata la segnalazione al Fisco delle operazioni riferite al periodo d’imposta 2010, come previsto dal decreto legge 78/2010.
Il nuovo termine per la comunicazione, che non incide sulla tempistica dell’utilizzazione delle informazioni per le attività di controllo, si è reso indispensabile al fine di consentire i necessari adeguamenti di tipo tecnologico e di superare le difficoltà operative segnalate dai soggetti titolari di partita Iva.
Sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.gov.it sono disponibili:
Su FiscoOggi.it sarà pubblicato un articolo sul tema.

martedì 20 dicembre 2011

Fondo Sblocca Crediti Milano

La Camera di commercio di Milano, in collaborazione con UniCredit S.p.a. e ANCI Lombardia, ha istituito il Fondo rotativo Sbloccacrediti_Milano, per un importo pari a 15 milioni di Euro.

Il Fondo vuole favorire lo smobilizzo dei crediti scaduti, ma certi, liquidi ed esigibili vantati dalle Micro e PMI milanesi nei confronti dei Comuni della provincia di Milano.

A chi: Micro e PMI con sede legale e/o operativa nella provincia di Milano.

Quando: Entro il 30/06/2012 è possibile presentare la domanda di accesso alle filiali del gruppo Unicredit.

Ammontare e condizioni del finanziamento
L'importo massimo del finanziamento concedibile è pari a 100 mila Euro per impresa beneficiaria.
Il finanziamento è erogato da Unicredit su provvista della Camera di commercio di Milano alle seguenti condizioni:
  • Finanziamento chirografario con unica rata alla scadenza
  • Durata 12 mesi
  • Rimborso in unica soluzione (bullet)
  • Importo non superiore a 100 mila Euro per ogni singolo nominativo
  • Tasso zero e nessuna spesa di istruttoria
  • Nessuna penale, onere o spesa per estinzione anticipata.
I finanziamenti di importo pari o inferiore a 15 mila Euro oltre IVA non sono erogabili ai sensi del Fondo Sbloccacrediti_Milano.

Lo smobilizzo di questi crediti può essere effettuato utilizzando il Fondo Sbloccacrediti regionale, istituito da Unioncamere Lombardia.
 
Le imprese che vantano crediti scaduti di importo superiore a 100 mila Euro possono ottenere, per la quota eccedente questa soglia, un ulteriore finanziamento erogato da Unicredit su propria provvista alle seguenti condizioni:

  • Durata: 12 mesi, ferma l'estinzione anticipata in caso di pagamento da parte del Comune debitore
  • Tasso: Euribor 12 mesi + spread (minimo 1,25% - massimo 2,8%)
  • Ammortamento: Rata unica alla scadenza (bullet)
  • Scadenza rata: Rata unica alla scadenza (bullet) dei 12 mesi
  • Commissioni / Spese istruttoria: nessuna - Estinzione anticipata zero
Se il Comune non paga, Unicredit richiederà la somma all'impresa e, qualora la stessa non provveda entro 30 giorni, la Camera di commercio di Milano si sostituirà alla banca nel ruolo di creditore nei confronti dell'azienda, subentrando negli stessi diritti e tutele di Unicredit relativi alla restituzione di quanto non ancora versato.

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giovedì 15 dicembre 2011

Commercialisti: come si cambia per ricominciare

Come si cambia per non morire
come si cambia per amore
come si cambia per non soffrire
come si cambia per ricominciare


Fiorella Mannoia




Fine anno, un anno particolarmente faticoso con 5 manovre correttive ed una normativa sempre più complessa e punitiva per professionisti ed imprese.(per non parlare di pensionati e famiglie).

Questi sono giorni di pianificazione e di riflessione.  Le continue riunioni con i clienti e i due convegni a cui ho partecipato da relatore presso l’Associazionedei Commercialisti di Parma e presso la Fondazione dei dottori commercialisti di Milano mi hanno aiutato a mettere meglio a fuoco questo 2012 attraverso l'importante dialogo con i colleghi.

Esperienza importante è stato anche il focus sulla riforma delle professioni con alcuni stimati colleghi e professori universitari. Pochi membri ma preparatissimi. una grande lezione.

L'incontro di qualche sera fa con alcuni dei migliori economisti del nostro Paese mi ha aperto gli occhi su un orizzonte più ampio e sicuramente più rischioso di quanto mi aspettassi.

Non sarà facile ma dovremo cambiare molto.

La tenuta della contabilità già oggi è un servizio poco remunerativo, domani probabilmente sarà gestito da banche, agenzia entrate o associazioni di categoria (manovra Monti)

La costante tensione finanziaria ci porterà a dover ampliare le nostre competenze finanziarie, ridisegnando il rapporto banca/impresa.

Probabilmente dovremo iniziare a collaborare con avvocati penalisti sia nel fiscale (manovra Monti) che nel fallimentare.

Si aprono nuovi spazi di consulenza nella patologia aziendale ma sarà diffcile veder nascere nuove imprese in un clima economico/politico come questo.

Il cliente ci vorrà sempre più preparati,snelli e veloci.

Il nostro brand dovrà esser rafforzato per cercare di competere in un mercato estremamente difficile. Dobbiamo riempirlo di contenuti, di proposte, di voglia di fare, di un ottimismo concreto e basato sul costruire valore.

Probabilmente non molti studi/imprese reggeranno l’urto della crisi. Mi aspetto due/tre anni estremamente complessi.

Tutto si giocherà nei prossimi mesi, le mie (brevi) vacanze di Natale saranno divise tra il gioco con mio figlio e il business plan di Studio Panato: nuovi servizi, competenze da affinare, forte impegno formativo.

Qualche giorno di riposo mi aiuterà a ritrovare l’entusiasmo per affrontare le nuove sfide, selezionare nuovi partner, impostare nuove procedure interne adeguate ai nuovi obiettivi.

C'è molto da fare... di nuovo in trincea.

martedì 13 dicembre 2011

La cena triste degli economisti liberali

Ieri ho partecipato ad una interessantissima cena di economisti e giuristi: Alessandro Denicola, Oscar Giannino, Guido Tabellini, Franco Debenedetti e uno splendido Ostellino.

Ero in compagnia di persone molto piacevoli che hanno in qualche modo attutito l'effetto devastante delle previsioni sul nostro Paese.

A livello economico si può scegliere tra un fallimento tipo Argentina o 15 anni di recessione pesantissima. Tra una uscita dall'euro con effetti pari ad una guerra persa o una lenta agonia.

Rinunciare ad un 30/40% della propria ricchezza, del potere d'acquisto del proprio stipendio (ma poi come vivi?) per recuperare competitività.

A livello politico si paventano timori per limitazione libertà personali e diritti soggettivi.

Qualche interessante spunto su modifiche fiscali, tassazione sui patrimoni o sull'incremento degli stessi. Timore per eccesso di pressione sui ceti più bassi, su pensioni e prima casa.

Qualcuno è arrivato ad ipotizzare la tassazione delle quote che l'imprenditore detiene nella propria azienda PMI.

Aria di sfiducia nel futuro, nel governo, nell'economia.

Oggi confesso di essere molto preoccupato. ho l'impressione che sia partito un pericoloso "si salvi chi può" e che se questo Paese non inizia a fare un pò di gioco di squadra non riusciremo a cavarcela fuori.

L'Italia, l'Europa stanno perdendo la partita. Dura fare impresa oggi.

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venerdì 9 dicembre 2011

Convegno a Parma sull'evoluzione del Commercialista

Lunedì 12 dicembre 2011 sarò relatore a Parma ospite di Arcer ad un convegno su:
LO STUDIO PROFESSIONALE TRA STRATEGIA, MARKETING ECOMUNICAZIONE.

Non sono un consulente di marketing e mi guardo bene dal diventarlo, diffido ed invito tutti a diffidare dei numerosi corsi che promettono miracoli.

Parlerò di Studio Panato, della fatica (tanta) fatta e dei piccoli successi di questi anni. Di internet, di strategia ma anche di deontologia, di serietà, dell'impegno che la nostra categoria mette ogni giorno in quello che fa.


E' un convegno a cui mi fa piacere partecipare come relatore per diversi motivi:
  • perchè fine anno è il momento di fare un bilancio del 2011 e dover parlare del mio studio ad una platea di colleghi è una ottima occasione.
  • lo scenario normativo ed ordinistico entro cui ci muoviamo sta cambiando radicalmente
  • la manovra Monti/Tremonti ha cambiato molte cose per i nostri clienti
Dirò la mia per circa 3/4 ore, ma soprattutto sarà un momento importante di confronto per provare a strutturarsi meglio in vista del 2012. Anno che si preannuncia molto difficile.
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martedì 6 dicembre 2011

Manovra Monti: una prima analisi del decreto Salva Italia.

Riporto qui un mio commento scritto su LeggiOggi di Maggioli Editore.

Grande prova di stile per il nuovo governo.
E grande capacità comunicativa. Bisogna riconoscerlo.

Qualche perplessità invece sui contenuti di quella che è la quinta manovra economica del 2011. In questo numero c'è tutta la gravità della situazione economico/finanziaria ma anche della miopia di un legislatore che vede la propria azione orientata principalmente sul breve periodo. Per non parlare della difficoltà per gli operatori del diritto del seguire queste continue novità, spesso come ovvio, poco organiche.

Le osservazioni che seguono scontano il vizio di basarsi solo sulla conferenza stampa e non sull'analisi tecnica dei provvedimenti. Possono quindi contenere errori ed inesattezze.

Diciamo subito che la riforma del sistema pensionistico pare andare nella giusta direzione. Passando dal sistema retributivo a quello contributivo si va verso una maggiore equità. Forse in questo caso è corretto parlare di riduzione dei privilegi piuttosto che di sacrifici.
L'aumento della tassazione invece per quanto inevitabile segue percorsi già scritti prendendo i soldi dove è piu facile trovarli (casa, auto, ecc..) e non dove sarebbe giusto (evasione, tassazione progressiva e selettiva ecc.). Insomma ceto medio e medio basso chiamato a sostenere i sacrifici maggiori.

Non invidio gli imprenditori che operano nel settore dell'edilizia, della nautica e di riflesso del turismo che subirà la tassazione dei posti barca (non delle barche, il che lascia perplessi) e delle seconde case.

Ci attende inoltre se non erro nuovo aumento delle aliquote iva. Qualcuno parla di spostamento di tassazione dei redditi ai consumi ma io qui vedo solo una somma purtroppo. A tasse nuove tasse.

Qualche perplessità sulla legittimità costituzionale di una tassazione retroattiva dei capitali scudati che pare più dettata da compiacere qualche partito che da una piena comprensione del diritto e della civiltà giuridica. Si può discutere sulla opportunità di condoni e scudi, io sono profondamente contrario, ma ormai sono capitali sanati e perfettamente leciti. Molto più interessante e remunerativo per le casse dello Stato sarebbe perseguire un accordo simile a quello Germania/Svizzera con ritenute dirette applicate dalle banche sui capitali detenuti in Svizzera di cittadini tedeschi. Ripeto più remunerativo e giuridicamente più civile. Evidentemente non è una operazione di breve termine ma avrei comunque voluto una dichiarazione in tal senso.

Patrimoniale mascherata, per non urtare sensibilità dello schieramento opposto a quello che ha voluto la tassazione dello scudo, su conti titoli ecc.

Pochi a mio parere i tagli alla struttura pubblica e non mi è chiaro quanto sistemici e strutturali. Riduzione dei costi dell' ente provincia in attesa mi auguro di modifica costituzionale per eliminazione. Tagli lineari che ad una prima analisi non premiano gli enti piu virtuosi e qualche riduzione più di stile sui compensi del CdM.

Poco o nulla per la crescita mi pare, è stata riesumata la DIT che non pare abbia dato grande prova di se in passato, riproposta l'assistenza fiscale alle imprese da parte dell'Agenzia delle Entrate che, ottima sulla carta, ha già dato risultati pessimi con il tutoraggio delle nuove attività produttive (a partire dai software complicati ed obsoleti di Sogei).

Non ho ancora letto la parte sulle liberalizzazioni che mi incuriosisce molto, soprattutto la riforma degli ordini professionali .

Quello che manca e spero faccia parte di una fase due sono le dismissioni del patrimonio pubblico, le liberalizzazioni, le privatizzazioni di aziende come la RAI.

La vera sfida è ridurre la spesa improduttiva sostituendola, per evitare ovvi effetti recessivi, con investimenti produttivi.

Oggi assistiamo ad una messa in sicurezza (forse) dei nostri conti con entrate sottostimate (per evitare eccessive proteste) e tagli a mio parere sovrastimati (per motivi speculari).

Se il governo si ferma qui la manovra è recessiva. Punto.

Mi auguro arrivi una fase due. Solo allora potremo giudicare l'operato del governo.
Oggi bisogna dire che ciò che giuridicamente è poco trasparente nella manovra pare del tutto attribuibile ai partiti che ancora una volta non fanno una bella figura.

Siamo passati da ForzaItalia a Salva Italia.... speriamo che la prossima puntata non sia AddioItalia.

Per una analisi più tecnica segnalo questo articolo in gran parte condicisibile di Pietro Ichino sulla manovra Monti

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Praticantato commercialista: riduzione o abolizione?

Art. 33 decreto Monti
Le parole "la durata del tirocinio non potrà essere complessivamente superiore a tre anni", sono sostituite dalle seguenti: "la durata del tirocinio non potrà essere complessivamente superiore a diciotto mesi". Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/nyHYA

Dovrebbero restare i tre anni di tirocinio per diventare revisore legale derivando questi da normativa europea.

Il tutto sempre che non vengano aboliti gli Ordini professionali se non interverrà riforma nei prossimi otto mesi, come previsto da ultime novità normative.



Solo tre appunti a tutto questo:
  • chiarezza: facciamo le riforme ma in modo semplice e chiaro, non sempre all'italiana per cui si fa finta di ridurre la pratica che di fatto resta identica per poter ottenere il titolo di revisore (che è meno professionalizzante di quello di dottore commercialista).
  • Salviamo le casse di previdenza dalla avidità pubblica.
  • sono sempre a favore del mercato ma non vorrei avere come competitor le banche, passando cosi da mercato forse protetto di oggi ad oligopolio attraverso l'uso distorto delle società professionali.
La mia versione sulla riforma l'ho già chiarita qui.

lunedì 5 dicembre 2011

Ed uno solo è tutti gli uomini della nostra famiglia.

Quando cresci, quando diventi padre, ti rendi conto di quanto sia importante la tua famiglia, non solo per te, ma per proteggere chi ti sta vicino, il ricordo di tuo padre, tuo fratello, tuo figlio dal mondo e dai tuoi stessi errori.

Errori che hai tutti davanti a te quando qualcosa minaccia quello che hai, quando ti senti impotente e ripeti la routine quotidiana meccanicamente, per ritrovare un senso.

Ed uno solo è tutti gli uomini della nostra famiglia.

Da uno dei tuoi cortili aver guardato
le antiche stelle,
dalla panchina dell’ombra aver guardato
quelle luci disperse
che la mia ignoranza non ha imparato a nominare
né a ordinare in costellazioni,
aver sentito il cerchio dell’acqua
nella segreta cisterna,
l’odore del gelsomino e della madreselva,
il silenzio dell’uccello addormentato,
l’arco dell’androne, l’umidità
- queste cose, forse, sono la poesia.


Il Sur (Jorge Luis Borges) 

Commercialista Veneto: parlano di noi

Sull'ultimo numero del Commercialista Veneto, il periodico dei dottori commercialisti e degli esperti contabili delle tre venezie, siamo presenti anche noi con la nostra esperienza e con la storia di Studio Panato Dottori Commercialisti in Milano.
Inauguriamo cosi il numero 200 con uno speciale sulla evoluzione della nostra professione, tra una storia di cui andiamo fieri e le mille sfide di un futuro ormai prossimo.

Ringrazio ovviamente il direttore per l'ospitalità che mi fa doppiamente piacere, sia per l'autorevolezza del periodico sia per le origini venete della mia famiglia.

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venerdì 2 dicembre 2011

Guida gratuita alla gestione dello studio professionale

Giusto in tempo per il convegno che terrò a Parma il 12 dicembre e per la Master Classpresso l’Ordine di Milano del 14,  Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili pubblica la Guida alla gestione dei piccoli e medi studi professionali.

La Guida propone una serie di principi gestionali ed alcune best practice in merito a numerose aree tra cui pianificazione strategica, gestione delle risorse umane, rapporto con il cliente e passaggi generazionali. 

L’ottica è quella di aiutare gli studi ad operare con maggiore efficienza e professionalità, rafforzando la loro capacità di affrontare le sfide poste da un ambiente sempre più complesso e competitivo.

Il documento è stato concepito come base di partenza da cui è possibile elaborare “prodotti derivati” come materiale didattico, articoli per riviste e siti web, checklist personalizzate o corsi di management di tipo teorico e pratico.

Ad una prima lettura nessuna novità straordinaria, ma il vero pregio di un’opera di questo tipo è la formalizzazione di un percorso che lo studio professionale si trova oggi a dover intraprendere, percorso difficile per molti se non per tutti.

È una lettura impegnativa per il numero di pagine ma giunge giusto in tempo per revisionare la strategia e la gestione dello studio per il 2012.

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giovedì 1 dicembre 2011

Urlando contro il cielo, ovvero tutti i costi di un cattivo Cliente

C'e' una notte tiepida
e un vecchio blues...
... e' una canzone di cent'anni almeno.
Urlando contro il cielo. (Ligabue)

Ci stiamo avvicinando alla fine dell'anno e come sempre bisogna fare il punto della situazione ed imparare da quanto accaduto in corso anno. In realtà questo post è un memo che verrà in seguito sviluppato ed utilizzato in una prossima riunione di Studio e come materiale per il prossimo convegno sul marketing e sulla gestione dello studio professionale a Parma

I tempi dei pagamenti ultimamente si sono molto dilatati ma devo dire che fortunatamente lo studio ne soffre solo marginalmente ed in qualche modo in maniera fisiologica (lavoriamo come esperti per il tribunale e quelle sono comunque pratiche che, pur essendo importanti, hanno pagamenti lunghi).

La gestione finanziaria è ben monitorata e a parte un paio di clienti in difficoltà non possiamo certo lamentarci. Politica dello Studio "è pochi, maledetti e subito". E' stata adottata diversi anni fa e non ho mai avuto da lamentarmene.

Siamo attenti nello scegliere i clienti, siamo brave persone e cerchiamo brave persone con cui collaborare. Ci si viene in contro molto facilmente se si è corretti nei rapporti.

A volte però può capitare il cliente difficile e a mio parere l'unica soluzione è nella massima correttezza interrompere il rapporto. Spesso son criticato per questo, il fatturato è comunque il fatturato ed un cliente non si manda mai via.

Verissimo, ma vediamo quali sono le caratteristiche di quello che io ritengo un cattivo cliente (cattivo ovviamente non in generale ma in relazione al nostro modo di lavorare ovviamente) e perchè non si può guardare solo al fatturato ma bisogna porre attenzione ai costi nascosti:
  • Cattivo pagatore: paga poco ed in ritardo, si perde parecchio tempo nella definizione del contratto, di eventuali transazioni per recuperare il recuperabile, fa pagamenti disordinati che fanno impazzire la contabilità (mezza fattura la pago oggi, l'altra domani... ).
  • Poco rispettoso: non riuscendo a gestire la sua impresa tende ad addossare colpe ai terzi. Solitamente molto cordiale con il professionista non lo è altrettanto con i collaboratori. Il rispetto per chi lavora è un prerequisito. Non è la prima volta che perdo un cliente per i suoi modi poco urbani. Fortunatamente possiamo permettercelo e tutti noi sappiamo che possiamo permettercelo solo perchè facciamo bene il nostro lavoro.
  • Aumenta il rischio: chi fa la mia professione sa che abbiamo molte responsabilità e rischi. Un cattivo cliente quasi sempre gestisce male la propria impresa, tende a considerarsi un "furbo". Tutto questo non fa altro che incrementare il rischio e la fatica nel lavorarci insieme.
  • Non impara e non insegna: amo il mio lavoro e con i clienti cerchiamo sempre di sviluppare, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli, una sorta di osmosi. Cerchiamo di insegnare quello che sappiamo (ampliando un pò il tradizionale ruolo del commercialista) ed ascoltiamo il più possibile per imparare e conoscere la loro storia ed il settore in cui operano. Se il cliente non ci ascolta però non ha molto senso collaborare (ci sono concorrenti più economici che si vantano di costare poco e non veder mai in faccia l'imprenditore).
  • Nessun passaparola: difficilmente un cattivo cliente avrà voglia di perder tempo nel capire la qualità del lavoro svolto da altri. Nessuno stimolo nel collaborare e sicuramente nessuna pubblicità positiva.
  • Occupa spazio: chi offre servizi può gestire solo un numero limitato di clienti. non è possibile fare scorte, tutto si basa sulla disponibilità di tempo. Un cattivo cliente ci toglie spazio ed impedisce di accogliere altri imprenditori.
 I costi di un rapporto di questo tipo sono tali, sia a livello economico sia a livello personale che conviene risolverlo nel breve periodo. Non è facile limare il fatturato in anni come questi, ma son convito che sia necessario. Una rinuncia che deve spingerci ovviamente a migliorare la qualità del nostro servizio perchè i buoni clienti sono molto esigenti ed anche estremamente capaci nel valutare.

Lavorare con un buon cliente è estremamente più motivante e divertente, ma di questo parlerò in un prossimo post.



 
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