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mercoledì 19 ottobre 2011

WOMEN ON BOARDS IN ITALY

Segnaliamo questo interessante quaderno CONSOB sugli effetti della presenza femminile nei CDA delle società quotate italiane.

Dall'analisi degli organi amministrativi emergono due modelli molto differenti. Da un lato, la presenza di amministratrici che hanno legami familiari con l'azionista di riferimento è più frequente in società di minore dimensione, a proprietà concentrata e operanti nel settore dei consumi. Dall'altro, amministratrici non legate all'azionista di controllo siedono nei board di società a proprietà diffusa o estera, operanti nei settori dell'information technology o delle telecomunicazioni e caratterizzate da amministratori più indipendenti e mediamente più giovani.

L'analisi approfondisce l'esistenza di eventuali relazioni tra presenza femminile e alcune misure di performance e buona governance delle società. Mentre non sembra emergere alcuna relazione statisticamente significativa quanto alle prime, il legame tra presenza di amministratrici e alcune semplici proxy di buon funzionamento del board è negativo.

L'analisi svolta a mio parere dimostra soltanto che non basta imporre il politicamente corretto, bisogna fare molta attenzione alla sua applicazione.

Da sempre contrario alle quote rosa credendo nel merito e non nel genere come criterio di selezione mi chiedo perchè almeno non proviamo a coniugare la normativa sulle quote rosa di prossima applicazione innestandola sulle figure degli amministratori dipendenti e degli organi di controllo.

La proprietà (gli azionisti) potranno continuare a decidere in tutta libertà da chi farsi amministrare. Se amministratore donna deve esserci sia almeno amministratore indipendente con curriculum appropriato (docente universitario, manager con esperienza mutlinazionale, professionista, ecc..) e non legato in alcun modo alla famiglia dell'azionista di maggioranza.

In questo modo aiuteremmo anche a definire la figura dell'amministratore indipendente che forse è meritevole di ben altra tutela.

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martedì 10 novembre 2009

Corso di Formazione: ruolo, poteri e responsabilità di soci ed amministratori.

Nell’ambito della sua attività di formazione e con lo scopo di incentivare la cultura d’impresa tra i clienti ed i collaboratori STUDIO PANATO organizza lunedì 30 novembre dalle ore 9,30 alle 18,00 un corso di formazione sul tema:

Ruolo, poteri e responsabilità di soci e amministratori di società di capitali e cooperative con particolare riferimento alle procedure, alla verbalizzazione ed ai conflitti di interesse

A tutti i partecipanti verrà fornito un ampio formulario sui temi trattati.

Stiamo terminando di predisporre il materiale e ci piacerebbe conoscere i temi che vorreste veder trattati. Ogni commento e suggerimento è bene accetto. Come sempre i lettori del blog ci stanno dando una grande mano a definire meglio i nostri servizi.

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giovedì 12 febbraio 2009

Governance e politica

Riporto un interessante news di NedCommunity.
Nedcommunity è la prima associazione creata in Italia con l’obiettivo di valorizzare, sostenere e sviluppare la figura e il ruolo dei componenti non esecutivi di organi societari di amministrazione e controllo. Al di là dell'idea che ciascuno può farsi sul ruolo degli amministratori indipendenti, in questo caso mi sembra che offrano un interessante spunto di riflessione.

Il 5 febbraio il Sole 24 Ore ha pubblicato una lettera dei consiglieri indipendenti di ENI Alberto Clò, Marco Reboa e Francesco Taranto, tutti associati NedCommunity. Questi, sulla base della recente approvazione del Ddl 1333 (“Ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria araba libica popolare socialista, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008”), esprimono le loro perplessità sulla costituzionalità del provvedimento che, di fatto, pare volto a penalizzare (attraverso un’addizionale IRES ventennale) non una pluralità di imprese, ma esclusivamente Eni. Ciò crea all’impresa, in termini fiscali, uno svantaggio competitivo non trascurabile. A ciò si aggiungono alcuni recenti interventi di esponenti politici volti a condizionare le scelte gestionali dell’impresa stessa. Alla luce di questa circostanza, Clò, Reboa e Taranto, in qualità di amministratori indipendenti eletti in rappresentanza delle minoranze, manifestano i loro timori sulla possibili manifestazioni “di neo interventismo politico” che possono coinvolgere le imprese, come ENI, in cui lo stato rappresenta ancora l’azionista di riferimento. In allegato si riporta integralmente il contenuto della lettera pubblicata dal Sole 24 Ore: my_documents/my_files/Z2ZD3_02_05Sole24Ore.pdf


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