martedì 31 luglio 2012

Pensieri oziosi di un ozioso (per non parlar di Studio)

« È impossibile godere la pigrizia fino in fondo se non si ha parecchio lavoro da compiere. Non è affatto divertente non far nulla quando non si ha nulla da fare. Perdere il tempo diventa una mera occupazione, allora, e un'occupazione tra le più affaticanti. L'ozio, come i baci, per esser dolce deve essere rubato. »
    
Il titolo del post richiama quello di un libro, uno dei miei preferiti che elogia il sublime piacere del dolce far niente.
Piacere che si può assaporare solo se, come dice l'autore, si ha parecchio lavoro da compiere.

Oggi è l'ultimo giorno di luglio ma già si pensa a settembre.
Le tanto agognate vacanze serviranno per riposare, far decantare i mille progetti e riprendere a costruire mattone dopo mattone il nostro progetto di Studio con rinnovato entusiasmo.

Settembre intenso per fisco ed adempimenti, ottobre già pieno impegni:
  • Convegni (ci ospiterà l’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Genova)
  • lezioni (Scuola di alta formazione in Bocconi) 
  • YPBP (Youth Politician’s best practice ospiti del comune di Gardone Riviera con il patrocinio di Anci giovani, RENA rete per l’eccellenza nazionale e Fondazione Luigi Eiunaudi).
Oltre a tutto ciò stiamo lavorando ad una interessante nuova iniziativa editoriale con la casa editrice per la quale pubblico i miei libri. Obiettivo sarà far convergere sempre di più in un circolo virtuoso attività di aggiornamento ed attività professionale trovando una sintesi nella creazione di best practice sintetiche e molto operative. Solo cosi infatti si potrà creare valore aggiunto per i professionisti di studio e clienti.

Altra novità interessante, a fine settembre dovrebbe partire un importante quotidiano on line che probabilmente ci vedrà tra i collaboratori. Lascio un po’ di mistero per scaramanzia.
Da non dimenticare poi il nuovo importante impegno nella Fondazione dei Dottori Commercialisti di Milano.

L’autunno sarà quindi tutto speso ad amalgamare e a trovar la sintesi di iniziative diverse aventi quale unico comun denominatore la creazione di valore per il cliente.
Non sarà facile ma credo ormai sia necessario provare a ripensare, reinventare lo studio professionale pur nel solco di una tradizione fatta di professionalità e deontologia che non andrà persa, semmai valorizzata.

Le attività editoriali devono stimolare il nostro studio alla ricerca della qualità e dell’eccellenza nell’offerta di servizi professionali. Cerchiamo sempre di lavorare in quest’ottica senza inseguire ricerche dottrinarie fini a se stesse.
Tra qualche giorno però la priorità sarà tutta data al riposo ed alla famiglia, per ricaricarsi e ritrovare il piacere delle lunghe ed oziose giornate estive parlando di sogni ed appuntando note furtive ai nostri progetti.

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lunedì 30 luglio 2012

Commercialista, blog ed ipad. Intervista

Segnalo una nostra breve intervista su ITC4Professional "L’esperienza di chi usa l’iPad per la propria professione". 

ICT4Professional è un nuova iniziativa editoriale sviluppata da ICT4Executive e da Wolters Kluwer Italia, con l’obiettivo di avvicinare sempre più i professionisti (commercialisti, architetti, avvocati, notai, in generale studi professionali) a un uso consapevole, continuo e strategico delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT, Information & Communication Technology).
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giovedì 26 luglio 2012

Semplificare è più difficile


Complicare è facile, semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole:
colori, forme, azioni, decorazioni,
personaggi, ambienti pieni di cose.
Tutti sono capaci di complicare.
Pochi sono capaci di semplificare.
Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere che cosa togliere,
come fa lo scultore quando a colpi di scalpello
toglie dal masso di pietra tutto quel materiale che c’è in più.
Teoricamente ogni masso di pietra può avere al suo interno
una scultura bellissima, come si fa a sapere
dove ci si deve fermare nel togliere, senza rovinare la scultura?
Togliere invece che aggiungere
vuol dire riconoscere l’essenza delle cose
e comunicarle nella loro essenzialità.
Questo processo porta fuori dal tempo e dalle mode…
La semplificazione è il segno dell’intelligenza,
un antico detto cinese dice:
quello che non si può dire in poche parole
non si può dirlo neanche in molte.

Bruno Munari

martedì 24 luglio 2012

L’impatto dell’investimento in R&S e in ICT sull’innovazione e sulla produttività delle imprese italiane

Segnalo la ricerca di Banca Italia sugli investimenti in innovazione e produttività sia nella sintesi in italiano che nel documento integrale in inglese.

Utilizzando quattro indagini sulle imprese manifatturiere italiane condotte da Unicredit (1995-2006), nel lavoro si stima un modello che coglie i legami tra spese di ricerca e sviluppo (R&S) e tecnologia dell'informazione (ICT) da un lato e innovazione e produttività dell'impresa dall'altro.

I risultati indicano che la R&S è rilevante per l'innovazione, mentre l'ICT lo è per la produttività. Alcuni test di complementarietà tra R&S e ICT suggeriscono che, sebbene siano entrambi rilevanti per la produttività, essi agiscono attraverso canali diversi.

La presenza di lavoratori con elevato capitale umano risulta infine fortemente complementare all'investimento in R&S ai fini dell'attività innovativa.
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mercoledì 18 luglio 2012

PMI, crisi del credito e prospettive di crescita

Il Paper di Banca di Italia analizza le difficoltà di accesso al credito delle imprese prima e durante la crisi, focalizzandosi su due caratteristiche: la fragilità finanziaria e le prospettive di crescita. Le stime econometriche indicano che la presenza di condizioni di bilancio fragili si è associata a una probabilità di razionamento molto più elevata della media, sia prima sia durante la crisi.

Elevati valori dei tassi di crescita del fatturato o degli investimenti, del valore aggiunto per addetto e della propensione all'export, indicatori presumibilmente correlati alle prospettive di crescita, hanno agevolato l'accesso al credito nel periodo precedente la crisi; durante la crisi il razionamento del credito è avvenuto in modo più indiscriminato, risultando meno legato alle prospettive di sviluppo delle imprese.

Relazioni bancarie più strette hanno favorito l'accesso al credito, in particolare per le aziende caratterizzate da migliori prospettive di crescita; questo risultato è coerente con l'ipotesi che le banche più coinvolte nel finanziamento delle imprese detengano migliori informazioni e abbiano maggiori incentivi a utilizzarle.

Queste le conclusioni di Banca Italia che purtroppo non sempre coincidono con quanto avviene in realtà. Sicuramente la cultura finanziaria nelle imprese italiane è bassa, in parte forse anche per inadeguatezza di noi profesisonisti, ma temo che le banche abbiano fatto poco e stiano facendo ancora meno per aiutare le pmi a svilupparla.

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lunedì 16 luglio 2012

Turismo, attività culturali e sviluppo economico in uno studio di Banca di Italia

Segnalo per chi avesse voglia di approfondire il tema l'interessante lavoro di Enrico Beretta e Andrea Migliardi che analizza le caratteristiche del settore culturale in Italia e le sue modalità di interazione con il complessivo sistema produttivo.

Dopo avere definito il perimetro economico del settore, si procede a un esame quantitativo territorialmente disaggregato delle varie forme di domanda e offerta di cultura nel paese, comprendente analisi descrittive sulla spesa delle famiglie nel settore, sul pricing delle varie proposte, sulla capacità di attrazione turistica del patrimonio artistico e culturale disponibile nelle diverse regioni.

Si esamina successivamente il finanziamento pubblico del comparto nelle regioni, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, anche sulla base di interviste effettuate con un qualificato panel di esperti del settore.

Vengono infine esaminati l'assetto normativo e alcuni aspetti amministrativi che regolano il funzionamento del settore culturale. Dal lavoro emergono alcune questioni aperte e altrettante opzioni per possibili interventi di policy: tra queste rilevano quelle relative alla distribuzione di competenze tra i diversi livelli di governo, all'estensione e alle modalità dell'intervento dei privati e alla governance delle iniziative culturali.

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giovedì 12 luglio 2012

I sogni di T. E. Lawrence ed il terremoto in Emilia

 "Tutti gli uomini sognano: ma non allo stesso modo. Coloro che sognano di notte, nei recessi polverosi delle loro menti, si svegliano di giorno per scoprire la vanità di quelle immagini: ma coloro i quali sognano di giorno sono uomini pericolosi, perché possono mettere in pratica i loro sogni a occhi aperti, per renderli possibili". Thomas Edward Lawrence

Forse basterebbe tornare a far progetti. Forse lo Stato non dovrebbe rappresentare sempre un ostacolo come in Emilia: Terremoto e tasse, le aziende restano inascoltate

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mercoledì 11 luglio 2012

Sudditi di una burocrazia e dei suoi comunicati stampa

Oggi leggiamo dell'ennesima proroga del versamento delle imposte mediante comunicato stampa. Sul merito ne ho già parlato diffusamente.

Inutile parlare ancora della vergogna di un Governo che, dimenticate da tempo le leggi, opera non più solo mediante decreti ma addirittura tramite comunicati stampa privi di qualunque valore legale.

Quello che forse non viene percepito come grave è che dietro la forma c'è sostanza.

Se attraverso lo strumento del decreto il Governo scavalca il Parlamento, il comunicato stampa consente alla burocrazia pigra ed informe del Paese di prendere il controllo esautorando in qualche modo un Governo che, lasciandosi dolcemente cullare dalle onde del mare, non ha la forza di imporsi ed esercitare la propria autorità.

La burocrazia ha ormai preso il potere ben prima dell'arrivo del governo tecnico (che poi sempre politico è con buona pace di tutti).

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Sudditi di uno Stato affamato e cialtrone: da Gerico l'ultima beffa.

Far finta di essere sani.
Far finta di essere...

Liberi, sentirsi liberi
forse per un attimo è possibile
ma che senso ha se è cosciente in me
la misura della mia inutilità.


Giorgio Gaber



Con l’ennesimo comunicato stampa, l'Agenzia delle Entrate ieri ha prorogato i termini di pagamento inseguito alla compilazione degli studi di settore, dal 9 luglio al 20 agosto,senza maggiorazione dello 0,4%.

Da imprese e professionisti si erano levate forti proteste visti i tempi troppo stretti tra la messa a disposizione del software di calcolo, avvenuto il 18 giugno scorso, e la data di scadenza del 9 luglio. Ultima beffa di uno Stato ormai impazzito, l'ultima versione di Gerico (la 1.0.2) era stata messa a disposizione degli utenti solo il 5 luglio.
Nelle scorse settimane, l’idea di legare gli adempimenti fiscali al completamento degli strumenti applicativi e interpretativi da parte delle Entrate era stata rilanciata dalle pagine di ItaliaOggi del 23 giugno scorso dal presidente dell’Odcec di Milano Alessandro Solidoro. Il quale osservava con riferimento agli adempimenti dichiarativi Unico 2012, che i commercialisti si devono confrontare con provvedimenti e chiarimenti «last minute», con l'indisponibilità dei programmi gestionali in tempi congrui ai fini di una appropriata programmazione dell'attività di studio, con il permanere di rilevanti incertezze interpretative e con l'ormai «usuale» proroga necessaria per il «superamento di talune criticità operative riscontrate da parte dei soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore» (Cfr. Comunicato stampa Mef n. 77 dell'8/06/2012).

Solidoro concludeva chiedendosi: “perché invece delle proroghe dell'ultimo secondo, quando ormai, nel dubbio, ci si è affrettati a fare tutto il possibile, non si stabilisce per norma di legge che tutti i termini, compreso il termine di pagamento delle imposte sia fissato in 60 giorni dalla data di pubblicazione dei documenti di prassi e dalla data di rilascio della versione definitiva dei software necessari?”

Di ieri l’ultima beffa.
Ora io mi chiedo e torno a farlo ormai troppe volte:
  • possibile che in Italia sia impossibile un minimo di pianificazione?
  • possibile che la sogei non riesca a fornire programmi affidabili in tempi ragionevoli?
  • possibile che non si riesca mai a capire quando pagare le imposte?
  • possibile che si sia sempre sudditi di uno Stato affamato e cialtrone?
  • possibile che si sia dimenticato che il valore legale di legge e comunicato stampa è differente?
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lunedì 9 luglio 2012

Praticantato: retroattiva la riduzione a 18 mesi.

Dal Ministero della Giustizia arriva la circolare del 4/7/2012 sull’interpretazione della norma sulla durata del tirocinio per l’accesso alle professioni regolamentate: via libera alla retroattività della norma che riduce a 18 mesi la durata della “pratica” professionale.

Circolare 4 luglio 2012 - Durata del tirocinio previsto per l'accesso alle professioni regolamentate. Interpretazione dell'art 9, comma 6, del d.l. 24 gennaio 2012, convertito con modificazioni dalla l. 24 marzo 2012 n. 27

4 luglio 2012 - Dipartimento per gli Affari di Giustizia - Direzione generale della giustizia civile

Oggetto: Durata del tirocinio previsto per l'accesso alle professioni regolamentate. Interpretazione dell'art 9, comma 6, del D.L. 24/1/2012, convertito con modificazioni dalla L.24/3/2012 N.27

L’art. 9 comma 6 del D.L. 24.1.2012, conv. con modificazioni dalla legge 24.3.2012, n. 27, stabilisce che “la durata del tirocinio previsto per l'accesso alle professioni regolamentate non può essere superiore a diciotto mesi”.

Questo Ministero è stato investito, da privati e da Ordini professionali, della richiesta di parere in merito alla applicabilità della suddetta disposizione anche a coloro i quali abbiano iniziato il tirocinio anteriormente alla data di entrata in vigore della nuova legge (24.1.2012).

Invero, né il decreto legge né la legge di conversione contengono disposizioni transitorie volte a regolare i casi di tirocinio professionale iniziato prima dell’entrata in vigore del decreto-legge.

Occorre pertanto fare riferimento ai principi generali in materia di successione di leggi nel tempo, tenuto conto della peculiarità della fattispecie.

Secondo l’art. 11 delle disposizioni prel. cod. civ. la legge dispone per l’avvenire. Occorre tuttavia considerare, in linea generale, che nei rapporti di durata – quale quello che attiene allo svolgimento della pratica professionale – la nuova legge può applicarsi agli effetti non esauriti di un rapporto giuridico sorto anteriormente quando sia diretta a regolare questi effetti indipendentemente dall’atto o dal fatto giuridico che li generò; quando invece essa, per regolare gli effetti, agisce sul fatto o sull’atto generatore del rapporto, la legge nuova, salve espresse disposizioni, non estende la sua portata a quegli effetti.

Nel caso di specie, deve ritenersi che la norma sia applicabile immediatamente, ovvero anche ai casi di tirocinio iniziato in precedenza, peraltro con le precisazioni che seguono.

Si evidenzia, al riguardo, che la volontà del legislatore è chiaramente improntata ad ampliare fin dall’immediato la possibilità di accesso dei giovani al mondo del lavoro, in armonia con il più generale disegno di liberalizzazioni delle professioni.

Peraltro, ove si accedesse alla contraria interpretazione, si verificherebbero situazioni di palese disparità di trattamento nell’accesso alla professione in relazione alla data di inizio del tirocinio, nel senso di penalizzare fortemente coloro che abbiano iniziato la pratica professionale immediatamente prima dell’entrata in vigore della norma, e ciò in violazione del principio costituzionale di uguaglianza consacrato nell’art.3 Cost.

Si rileva, altresì, che in sede di conversione il legislatore ha usato – per riferirsi alla durata del tirocinio – il tempo presente in sostituzione del tempo futuro previsto nel decreto.

D’altra parte, si ritiene che l’esame di abilitazione opererà la verifica necessaria in ordine all’idoneità allo svolgimento della professione, rispetto alla quale la fase preparatoria rappresenta un mero requisito di ammissione.

Occorre peraltro affrontare in questa sede le modalità di svolgimento della pratica, alla luce della circostanza che la nuova norma prevede che “per i primi sei mesi, il tirocinio può essere svolto, in presenza di un’apposita convenzione quadro stipulata tra i consigli nazionali degli ordini e il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, in concomitanza con il corso di studio per il conseguimento della laurea di primo livello o della laurea magistrale o specialistica”. Tanto significa che, secondo la nuova disposizione normativa, ai fini del compimento della pratica professionale è necessario che un periodo di dodici mesi, non surrogabile con altra forma di tirocinio, sia svolto con la frequentazione effettiva di uno studio professionale.

La riforma in questione assume di conseguenza valenza generale e va a disciplinare tutti i tirocini previsti per l’accesso alle professioni regolamentate, dovendosi ritenere non più applicabili le disposizioni con essa incompatibili.

Al fine di darne la più ampia diffusione, si dispone la pubblicazione di quanto sopra sul sito istituzionale del Ministero.

Roma, 4 luglio 2012
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mercoledì 4 luglio 2012

Un progetto ambizioso ed una occasione per far bene

Ieri prima riunione del CdA della Fondazione dei Dottori Commercialisti di Milano. Ne sono diventato amministratore da poco con una scelta coraggiosa da parte di chi mi ha nominato (chi segue questo blog sa che le mie idee sulla professione e sull'Ordine non sono sempre ortodosse e comode).

Il gruppo mi pare molto buono, molta voglia di fare e di mettersi in gioco.

Le sfide sono notevoli:
  • Tutelare l'immagine del Commercialista;
  • Potenziare la scuola praticanti in collaborazione con le principali università milanesi ed adattarla alle nuove norme sul tirocinio;
  • Potenziare e rifocalizzare la formazione professionale dei commercialisti, esportarla oltre il bacino milanese;
  • Sviluppare le pubblicazioni in collaborazione con le principali case editrici di settore;
  • Ampliare le collaborazioni con le principali istituzioni ed università;
  • Creare un canale di dialogo con Confindustria;
  • Sviluppare conciliazione e mediazione. 
Si raccoglie una eredità importante.

Una bella occasione per provare a far bene. Dopo il momento della critica ora tocca costruire.

In alto sotto il titolo trovate la pagina "Fondazione" che raccoglierà tutti i post sul tema, le nuove iniziative, progetti, vittorie e delusioni.

Cercherò di comunicare le nuove iniziative, le borse di studio e le agevolazioni per i più giovani.

Spero che praticanti e colleghi vorranno aiutarmi con suggerimenti, critiche e proposte.

Inizia l'avventura, l'entusiasmo e la voglia di fare sono tanti.


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martedì 3 luglio 2012

SRL semplificata: comunicazione di servizio

Al momento non è ancora possibile invece iscrivere al Registro Imprese la Società semplificata a responsabilità limitata prevista per i soggetti che non hanno ancora compiuto i 35 anni di età in quanto non è ancora stato emanato il decreto ministeriale con il quale viene tipizzato lo statuto standard della società e sono individuati i criteri di accertamento delle qualità soggettive dei soci.

I tempi di entrata in vigore della srl semplificata stanno diventando obiettivamente imbarazzanti.



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Start up: Società a responsabilità limitata a capitale ridotto ovvero continuiamo a prenderci in giro.


Il decreto sviluppo prevede una nuova forma societaria, non inserita nel codice civile (complimenti ad un legislatore sempre più pasticcione), senza particolari agevolazioni ma del tutto in linea con le richieste del popolo della rete che odia versare il capitale sociale.

Ora mi aspetto che con questa straordinaria rivoluzione l'Italia si riempia di start up, crei innovazione, dia occupazione e sviluppo. Non ci sono più scuse.

PS ma al posto di queste sciocchezze, modificare il sistema degli acconti di imposta che quelli si penalizzano le start up vere?

La società a responsabilità limitata a capitale ridotto può essere costituita con contratto o atto unilaterale da persone fisiche che abbiano compiuto i trentacinque anni di età alla data della costituzione.

L'atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico e deve indicare gli elementi di cui al secondo comma dell'articolo 2463-bis del codice civile, ma per disposizione dello stesso atto costitutivo l'amministrazione della società può essere affidata a una o più persone fisiche anche diverse dai soci.

La denominazione di società a responsabilità limitata a capitale ridotto, l'ammontare del capitale sottoscritto e versato, la sede della società e l'ufficio del registro delle imprese presso cui questa e' iscritta devono essere indicati negli atti, nella corrispondenza della società e nello spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato con la rete telematica ad accesso pubblico.

Si applicano alla società a responsabilità limitata a capitale ridotto le disposizioni del libro V, titolo V, capo VII in quanto compatibili.

Per detta società non saranno previste particolari agevolazioni né in merito ai costi notarili né in merito alle spese di bolli e segreteria.

Per approfondimento: decreto sviluppo

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