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mercoledì 17 luglio 2013

STARTUP INNOVATIVE, CARTA SERVIZI ICE

L’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, informa che è stata autorizzata l’emissione della “Carta Servizi Startup”, dedicata a tutte le startup innovative registrate alla sezione speciale del Registro delle Imprese, che dà diritto a uno sconto del 30% sulle tariffe dei servizi di assistenza erogati dall’Agenzia, a esclusione dei costi esterni.

Si ricorda che, come previsto dal decreto “Crescita 2.0” convertito in legge nel dicembre 2012, l’Agenzia si impegna nei confronti delle startup a:

  • fornire assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia;
  • provvedere a individuare le principali fiere e manifestazioni internazionali dove ospitare gratuitamente le startup innovative, tenendo conto dell’attinenza delle loro attività all’oggetto della manifestazione;
  • sviluppare iniziative per favorire l’incontro delle startup innovative con investitori potenziali per le fasi di early stage capital e di capitale di espansione.

Per richiedere il codice della Carta, le imprese interessate sono invitate a rivolgersi al seguente contatto, specificando in oggetto “Richiesta Carta Servizi Startup”:

ICE Agenzia -  Ufficio Informazioni e Assistenza




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mercoledì 13 marzo 2013

Milano non fa sistema. Perchè?

Lavorare a Milano, sia chiaro, resta un privilegio.

Ho l'impressione però che abbia ormai da tempo perso quella forza attrattiva, di sistema, che forse aveva un tempo. Oppure più semplicemente Milano è rimasta la stessa mentre il mondo è cambiato e chiede di più.

Ci sono eccellenze importanti come le università che negli anni sono cresciute, si sono evolute ed aperte a soggetti fino a poco tempo fa ritenuti esterni come gli imprenditori. La domanda è se questa apertura sia stata utilizzata in pieno dalle PMI.

Non parlo di corsi, master, ecc... ma dei numerosi convegni, dei centri studi che fanno fatica ad instaurare un dialogo con le imprese spesso impacciate ed imbarazzate a confrontarsi con le università.

E' un peccato. Una osmosi di conoscenza teorico/pratica potrebbe risultare uno straordinario vantaggio competitivo per PMI e Start up.

Pensiamo a quanto poco si ragiona in termini di filiera, di settore. Quanti spunti imprese ed università potrebbero darsi a vicenda.

Oggi anche Milano vive la crisi e sempre di più la sentirà nei prossimi mesi che graveranno sul settore servizi (editoria, banche, telecom, pubblicità, professioni, ecc..).

Possibile che l'operazione Expo resti un fantasma in tutto ciò? Che le PMI non siano informate sui tempi e sulle opportunità? tutto incerto ed opaco, quanto meno per i piccoli.

Manca una cabina di regia che coordini tutte queste straordinarie risorse per trasformare un potenziale in occasione concreta di stimolo al cambiamento ed alla crescita delle imprese.

Eppure la nostra è una regione ricca, con una storia importante. C'è molto da fare. Se il Paese pare avvitarsi in una crisi inevitabile perchè non provare a ripartire da qui? Un tempo si parlava di -Milano, Italia- e oggi?

Le risorse ci sono, il potenziale è importante. Provarci è necessario.

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lunedì 7 gennaio 2013

Guida start up innovative

Start up innovative (Sti) alle prese con l’iscrizione al Registro delle imprese, e precisamente in una sezione “speciale” del Registro appositamente istituita per le Sti. 

Si tratta di un passaggio burocratico fondamentale, perché l’iscrizione è posta dalla legge quale condizione per l’ottenimento dei seguenti benefici:

  • nell’esenzione quadriennale dal pagamento dei diritti di segreteria della Cciaa, dell’imposta di bollo e del diritto annuale;
  • in diverse e importanti deroghe al diritto societario “ordinario” (ad esempio: l’affievolimento delle norme che, nelle società di capitali, salvaguardano l’esistenza del capitale sociale minimo);
  • in una particolare disciplina dei rapporti di lavoro nell’impresa;
  • in uno sgravio fiscale e contributivo per i piani di incentivazione basati sull’assegnazio-ne di azioni o di quote ad amministratori, dipendenti, collaboratori e fornitori.

Per le imprese già iscritte nella sezione "ordinaria" del Registro delle imprese è disposto un termine di 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge 221/2012 (quindi entro il 17 febbraio 2013) per presentare la domanda di iscrizione. Per approfondimenti ecco il link all'articolo di Angelo Busani sul Sole24ore

È disponibile La Guida nazionale contenente le informazioni e le istruzioni sugli adempimenti amministrativi necessari per l'iscrizione delle societa' start up innovative al registro delle imprese. La Guida intende fornire le prime istruzioni necessarie per la compilazione della domanda di iscrizione al registro delle imprese delle start up innovative. 
Si tratta di una guida con contenuti piuttosto tecnici, fruibile in particolare dall'utenza che utilizza con frequenza i servizi anagrafici e telematici del registro imprese. Nel mese di gennaio verrà pubblicata un'ulteriore Guida operativa, con contenuti più ampi e destinata ad una fascia più estesa di utenza. Scarica la Guida (in formato pdf 2,9 MB)


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mercoledì 2 gennaio 2013

Oggi per noi è importante trovare il tempo per dirvi grazie.

Il 2012 è stato un anno difficile, complicato ma in cui abbiamo lavorato molto (spesso con la sensazione di dover lottare contro lo stesso sistema Italia) per non perdere mai la speranza e veder crescere il nostro progetto di Studio

Affrontiamo questo nuovo anno carichi di entusiasmo e voglia di fare, confidando di aver costruito bene le fondamenta del nostro futuro professionale. 

Stiamo lavorando a nuovi progetti editoriali che sono nati proprio dalla voglia di cambiare, di evolvere. E' presto per parlarne, ma speriamo di poter costruire un laboratorio tra professionisti ed impresa.

Ognuno di noi è il frutto di persone incontrate, di esperienze, di influenze, di scelte fatte. 

Il 2012 è stato un anno ricco di incontri, abbiamo ritrovato vecchi amici e ne abbiamo trovati di nuovi. Con alcuni è stato possibile lavorare insieme, con altri, siamo certi, l'occasione si presenterà presto.

Le telefonate di prima mattina, il sostegno, gli incoraggiamenti, la voglia comune di far bene e non arrendersi di fronte a questa crisi sono emozioni preziose che hanno arricchito le nostre giornate.

Oggi per me è importante condividere con voi queste mie esperienze, quello che ho maturato nello scorso anno e quello che spero di costruire in questo 2013. 

Oggi è importante trovare il tempo per dirvi grazie.
In questi anni abbiamo lavorato duramente per garantire al nostro studio di crescere, di competere con i migliori concorrenti, di conquistare la stima e il rispetto dei nostri Clienti e dei professionisti del nostro network.

La partnership tra Studio Panato ed i suoi Clienti oggi non si basa più solo sulle regole del business. Insieme stiamo cercando di unire le competenze per aiutare le imprese a crescere. 

Stiamo anche dando vita ad un’integrazione basata sul rispetto e sulla condivisione delle conoscenze reciproche; un’integrazione che è una straordinaria fonte di ricchezza umana.

Non è facile uscire dai vecchi schemi commercialista/cliente, spesso siamo schiavi di logiche che non abbiamo saputo o voluto trasformare. Il rincorrersi di scadenze e novità normative certo non aiuta. 

Abbiamo invece bisogno di fermarci ad analizzare ciò che siamo e di comprendere la necessità di cambiare, di aggiornare un sistema di relazioni che garantisca allo Studio di conoscere meglio i settori in cui operano le imprese che seguiamo in modo da trasformare in soluzioni concrete le nostre conoscenze fiscali e societarie.

Per fare questo dobbiamo aprirci sempre di più alle istituzioni, alle imprese che operano sul territorio, sfruttare il nostro bagaglio di conoscenze per diventare un punto di osservazione privilegiato per capire cosa sta succedendo nel Paese, come si sta sviluppando l’economia e come preparare l’azienda ad affrontare un sistema aperto, fortemente interconnesso, senza confini geografici o economici.

Collaborare con diverse case editrici professionali e sedere nel cda della Fondazione dei Dottori Commercialisti di Milano mi ha permesso e mi permette di confrontarmi con realtà differenti, con diversi interlocutori e mi costringe a pensare, o meglio ripensare, al ruolo del commercialista. 

Ci attende un futuro complesso che insieme riusciremo ad affrontare meglio solo se proveremo a restare aperti, assorbire le influenze ed apprendere dai casi di successo anche i settori lontani dai nostri.

Comprendere meglio le esigenze delle start up e fonderle con i bisogni delle imprese che da anni operano in settori più tradizionali e che forse hanno perso un pò della voglia di innovare (ma di certo hanno un ricco bagaglio di esperienza a cui attingere), potrebbe essere sicuramente una via di contaminazione culturale importante, una strada complessa da percorrere ma ricca di suggestioni. 

Certo un percorso da fare insieme, da costruire con gli imprenditori e le istituzioni.

In questi giorni sto preparando la lezione inaugurale per la Scuola di Alta Formazione (Università Bocconi e Fondazione Dottori Commercialisti di Milano).

Nel sintetizzare agli studenti il nostro ordinamento professionale mi rendo conto di quanto per noi rappresenti una forza esser percepiti sul mercato e nelle istituzioni a noi più vicine come uno Studio serio, gestito da persone serie con una forte carica di valori. Sono questi valori a far sì che il senso di responsabilità prevalga.

L’ etica e la deontologia sono state il cuore della nostra azione, ciò che ci ha permesso non solo di fornire un servizio ma anche di collaborare con i nostri clienti, ciò che ci ha permesso di operare attraverso un network professionale serio e qualificato. Per questo per noi rappresentano un valore e non abbiamo nessuna intenzione di comprometterle.

L’anno passato poter lavorare con professionisti preparati è stato un privilegio. Non solo abbiamo appreso molto ma anche, grazie a loro, ridotto i rischi che sono insiti nella nostra professione. Un grazie quindi va a tutti i colleghi che, nel confronto, ci hanno aiutati a crescere e a far più solida la nostra professionalità.

Nel 2012 abbiamo trovato in magistrati (che hanno avuto la voglia di credere in noi ed essere sempre disponibili ad affrontare i nostri dubbi), nelle società di revisione con cui abbiamo collaborato, e nei professionisti del nostro network un aiuto e un valido confronto. Abbiamo costruito partnership importanti con alcuni nostri clienti, ampliando e facendo evolvere il rapporto oltre la classica ottica di business.

Il nostro proposito nel 2013 è continuare su questa strada sforzandoci di essere più liberi, il che per noi significa soprattutto trovare il coraggio di abbandonare i modelli del passato, le vecchie abitudini e le dipendenze, le convinzioni rassicuranti che non aiutano a crescere

Il tempo passato a studiare, ad approfondire, a formarsi deve darci la possibilità di affrontare la sfida di un mondo che cambia ad una velocità impressionante. 

Proprio sulla formazione stiamo lavorando parecchio, sia come Studio, sia come Fondazione. Ci sono progetti coraggiosi in cantiere che spero vedano la luce entro i primi mesi dell'anno e siano apprezzati dalla categoria.

Oggi, senza dubbio, ci troviamo in un momento difficile da capire e da gestire. Il nostro Paese affronta una delle crisi più dure della sua storia recente, lo scenario politico non è rassicurante ed il legislatore non è certo favorevole a chi fa impresa.

Possiamo scegliere se lasciarci abbattere dalle difficoltà o cogliere la grande occasione di mettere quello che siamo, la nostra storia, i nostri sogni nel nostro progetto professionale.
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