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mercoledì 12 gennaio 2011

I magnifici sette: nuovi adempimenti per imprese e professionisti

Le sette novità introdotte per il 2011 rischiano di costituire un peso non indifferente per contribuenti e professionisti, sia dal punto di vista amministrativo che finanziario.

Nonostante le intezioni di facilitare la vita alle imprese il governo ha messo in atto provvedimenti, miranti a ridurre l'evasione fiscale, che andranno ad appensatire la gesione aziendale.

Restiamo in attesa dei provvedimenti volti ad incentivare il fare impresa nel nostro Paese.
 
Importante soprattutto semplificare il quadro normativo definendo limiti e portata dell'abuso di diritto.


In sintesi:
  • Limiti alle compensazioni del credito IVA;
  • Nuova disciplina territorialità IVA (Intrastat)
  • Comunicazioni Black list
  • Elenco clienti e fornitori
  • Nuovo redditometro
  • Accertamenti esecutivi
  • Divieto di compensazione in presenza di debiti iscritti a ruolo
Qui una breve scheda sintetica e qui un breve memo con approfondimenti su alcune delle novità elencate

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lunedì 6 dicembre 2010

Pianificazione fiscale: l’eterna attesa dei provvedimenti attuativi

Molti nuovi adempimenti fiscali dovrebbero entrare in vigore nel 2011, ma i provvedimenti attuativi putroppo non sono ancora stati emanati, creando attesa e confusione tra professionisti ed imprese.

Ecco alcuni esempi:
  • Transfer price: La scadenza del 28 dicembre è sempre più vicina ed ancora l'Agenzia delle Entrate non ha reso noto i chiarimenti dovuti.
  • Cedolare secca sugli affitti al 20%: Il provvedimento, contenuto nel decreto attuativo del federalismo sull'autonomia impositiva dei Comuni, sarebbe dovuto partire dal 2011 ma manca la dovuta copertura finanziaria.
  • Nuovo obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva di importo superiore a 3.000 euro: le modalità e i termini saranno stabiliti da un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate.
  • Redditometro: si attendono i provvedimenti delle Entrate e un DM dell'Economia con i nuovi coefficienti/beni indice.
Troppa burocrazia va ad appesantire professionisti ed imprese, pur non entrando nel merito dei provvedimenti, di sicuro criticabile è il metodo con cui sono o a questo punto dovrebbero essere attuati.
Tutto questo va ad aggiungersi alla confusione generata dall' effetto annuncio a cui troppo spesso i nostri politici sono affezionati senza poi porre in essere le riforme annunciate.

Tutto ciò crea solo confusione minando il già fragile rapporto Stato/contribuente ed ostacola una seria pianificazione fiscale.

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lunedì 22 novembre 2010

Italia 2011: Un grande avvenire dietro le spalle

Rubo il titolo del post da una bella autobiografia di Vittorio Gassman.

Il 2011 si prospetta parecchio complicato. Non si intravede una solida ripresa a livello internazionale e nessuna riforma strutturale che consenta al nostro Paese di rilanciare l'economia.

La liquidità immessa nel sistema dai governi nazionali ha sicuramente ridato fiato a banche e imprese, ma tra poco presenterà il conto a livello di debito: Grecia, Irlanda, Portogallo... sperando che la situazione non tocchi anche il nostro paese costringendoci ad una manovra correttiva il prossimo anno.

In questa fine d'anno quindi non lasciamoci ingannare da spesso sporadici dati confortanti ma analizziamo le principali aree critiche:
  • Banche: la moratoria non è infinita, nè per le nostre imprese, nè soprattutto per le imprese nostre clienti che si troveranno a dover tornare a destinare liquidità a mutui e leasing sottraendola ai fornitori. Massima attenzione sui pagamenti.
  • Garanzie e confidi: monitorare le fidejussioni e ristrutturare il debito anche con l'intervendo dei confidi.
  • Valore Immobili: non sopravvalutare il valore degli immobili strumentali, soprattutto se si sta pensando a dismissioni a breve. I valori potrebbero essere scesi in maniera significativa.
  • Costo del lavoro: non rimandare scelte anche dolorose. Spesso consultando il proprio avvocato o consulente del lavoro si possono trovare soluzioni soft per dare fiato all'impresa senza danneggiare eccessivamente i lavoratori. Non esiste solo la cassa integrazione.
  • Fallimenti: monitorare con l'aiuto dei propri legali le principali sofferenze e valutare quali crediti mettere a perdita per usufruire della deducibilità fiscale;
  • Rischio fiscale: nell'ultimo anno alcuni provvedimenti hanno avuto effetto retroattivo e potrebbero comportare oneri pesanti per le PMI:
    • INPS soci/amministratori;
    • Redditometro applicabile dai redditi 2009;
Le PMI hanno risorse straordinarie al proprio interno, ma è bene giocare in difesa e monitorare bene la propria strategia. La situazione economica è complicata ed è importante non sottovalutarla.

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lunedì 24 maggio 2010

Tremonti e la manovra finanziaria 2010: piccole osservazioni di un commercialista

Brevi osservazioni sulle prime indiscrezioni della prossima manovra Tremonti.

1) la manovra è necessaria: lo chiedono i mercati finanziari che solitamente però non sono popolati da individui particolarmente lungimiranti. Del resto se uno mi deve dei soldi mi interessa che non spenda, solo menti raffinate possono provare ad analizzare gli effetti della spesa o della mancata spesa sul medio periodo. Solitamente tali menti non frequentano gli ambienti finanziari e probabilmente comunque non è neanche compito del mio creditore essere troppo elegante nei giudizi. Sono cose che competono al governo del paese. Tremonti ad oggi ha parato bene i colpi del partito della spesa, tranquillizzato i mercati, un po’ meno me ma il bilancio resta comunque positivo.

2) La politica economica è necessaria: ma da anni… e qui invece non ne troviamo traccia. Solo proclami e seriosi propositi sia da destra che da sinistra. La ricerca, l'innovazione, l'istruzione non sono argomenti rimandabili, eppure...

3) La manovra Tremonti:

a. Condono edilizio: ancora? A quali costi per la collettività? Ma è mai possibile che per rialzare un sottotetto si debba passare attraverso mille autorizzazioni e commissioni di estetica e se mi costruisco casa in riva al mare deturpando la costa in un paese che vive o dovrebbe vivere di turismo e quindi tutelare la bellezza del paesaggio, con un condono si sistema tutto? (ovvio che bisognerà leggere il testo di legge per comprendere meglio, ma questa è una reazione di pancia. Perdonatemi e passate oltre ;-)

b. Riduzione degli stipendi dei parlamentari: e quindi? Per poi sostituirli con tripli incarichi ecc… ma non possiamo fare una media europea ed agire di conseguenza? Almeno utilizzeremo un criterio definito. Ovviamente nelle medie mi interessa confrontare situazioni omogenee. Quanto lavori per quella cifra? Quanti incarichi? Ecc.. Se aumenti la produttività, io mica ho problemi a pagarti di più. Ma se non fai nulla anche mille euro sono un furto.

c. Riduzione consulenze della PA rispetto al 2009, società vietate nei piccoli comuni ecc..: ma in base a cosa? Ma è mai possibile commissariare sindaci ecc.. regolarmente eletti? Ma non possiamo legare il tutto a vincoli di produttività e riduzione del debito locale? Non basta risparmiare soldi. Mi piacerebbe sapere per cosa. Vorrei obiettivi e tetti di spesa. Poi definiti questi spetterà alla PA gestire per il meglio. Altrimenti continuiamo a deresponsabilizzare la struttura burocratica del paese.
d. Riduzione stipendi pubblici: ma perché? Ancora una volta rinunciamo ad affrontare il problema. Bisogna ridurre i pubblici dipendenti, ma pagare meglio secondo criteri meritocratici chi resta. Perché ancora una volta rinunciare a fare una riforma vera? Sia chiaro, Tremonti probabilmente fa il fattibile, ma prima o poi dovremmo chiederci perché questo paese vive di commissariamenti. L’italiano vuole (o voleva vista la totale incapacità di gestione) l’europa per commissariare il suo governo, il governo vuole commissariare gli enti locali che a loro volta ingabbiano i cittadini in una burocrazia folle.
e. Obbligo di tracciabilità dei pagamenti: sacrosanta, l’abbiamo tolta e ancora non ho capito il perché. La scomodità del cliente nel pagare con carta? I professionisti che si vergognano di tenere il Pos in Studio? Ottimo, solo che poi costringete mia nonna ad 80 anni a comprare il decoder per vedere raidue.

f. Comunicazioni iva per fatture oltre una certa soglia: non so, ho paura che sia un gran giro di carta, un servizio in più da offrire ai miei clienti sicuramente mal pagato ma che forse ordini ed associazioni sindacali dei professionisti considerano una vittoria come sussidio per piccoli studi con poco fatturato. Posso sbagliarmi, magari sarà molto utile alla lotta all’evasione, ma la paura che sia solo un adempimento in più per imprese che hanno già parecchi problemi da affrontare resta.

g. Redditometro: da fare, subito! ma da applicare con intelligenza senza battaglie giacobine. Il fisco sa tutto di noi se solo si degna di incrociare quattro banche dati. Forza. Che lo si faccia ma che non diventi un modo per recuperare soldi come il progressivo aumento dei ricavi negli studi di settore (non alzo le aliquote ma ti costringo ad adeguarti a livelli di reddito sempre maggiori).


In sostanza una manovra utile e giusta per presentare dei conti ordinati a quattro banchieri ma ancora una volta rimandiamo le decisioni utili per il paese.

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