Il 28 febbraio, organizzato a Milano da Business International, si é tenuto il Summit sui Talenti, ossia “come vincere la guerra dei talenti mediante adeguate strategie di attraction, recruiting e retention”.
Ogni organizzazione dovrebbe impegnarsi per mettere al centro i talenti delle singole persone e per creare le condizioni affinché possano raggiungere e mantenere risultati di eccellenza.
I talenti servono solo in quanto si pongono al servizio di tutta la squadra e viceversa, in quanto anche laddove il contributo individuale sembrerebbe determinante, il risultato, la meta, è sempre del collettivo.
Per trattenere le persone di talento é più efficace la leva della crescita professionale rispetto a quella retributiva.
Quali risposte dare alle classiche domande sull’argomento:
I talenti servono solo in quanto si pongono al servizio di tutta la squadra e viceversa, in quanto anche laddove il contributo individuale sembrerebbe determinante, il risultato, la meta, è sempre del collettivo.
Per trattenere le persone di talento é più efficace la leva della crescita professionale rispetto a quella retributiva.
Quali risposte dare alle classiche domande sull’argomento:
- Chi sono gli individui da considerare talenti?
- Come attrarli e trattenerli?
- Come valorizzarli a vantaggio di tutta la comunità aziendale?
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2 commenti:
Interessanti le tue domande.
1. Sono quelli a prima vista un po' pazzi, un po' controcorrente... ma coraggiosi. Quelli che non hanno timore di esprimere le proprie idee e a proporre le proprie soluzioni assumendosene la responsabilita' (coraggio, soluzioni e responsabilita'... qualita' difficili da trovare)
2. Creando un'ambiente stimolante, incentivante e dandogli in pasto sempre nuove sfide (se sono talenti veri, e' questo che cercano)
3. Troppo difficile rispondere in un pugno di parole... ma una parola su tutte : riconoscerli e farli riconoscere anche alla comunita'... poi lo spazio se lo prenderanno da se' ;)
Questo, ovviamente IMHO. :)))
See U soon
si, concordo.
bisogna accettare la sfida. assumenre Einstein, ma ricordandogli sempre che la vera sfida è far vincere la squadra. un fuoriclasse se distrugge il gruppo è inutile se non dannoso.
sta all'impresa definire obiettivi chiari e supportare la voglia di crescere dei singoli.
ma non sempre è facile...
;-)
PS complimenti per il tuo bolg che hai lasciato fermo per troppo tempo ;-)
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