lunedì 8 aprile 2013

L'imbarazzante decreto imprese - debiti PA

Confesso che quanto sto per scrivere deriva da una prima lettura (domenicale) del decreto e può scontare una certa superficialità di lettura e una ampia ignoranza di finanza pubblica. Mi sento però di dire la mia restando aperto a suggerimenti e correzioni.

Questo decreto temo sia fonte (o dovrebbe esserlo) di imbarazzo per ogni cittadino italiano.

Rappresenta la fotografia impietosa e drammatica di un Paese che sopravvive a se stesso vittima di una burocrazia autoreferenziale ed inefficiente.

Di seguito alcune riflessioni superficiali:
  1. Complessità e tempi del decreto: 20 pagine più allegati per un ordine di pagamento è un record. la procedura ad occhio e croce non partirà prima del 2014, sarà complessa e subordinata alla capacità burocratica dell'ente debitore. Ad oggi solo Rete Imprese pare abbia fatto sentire la propria voce.
  2. Assenza di sanzioni: non ho trovato meccanismi sanzionatori (che già dovrebbero essere di "sistema") per gli enti insolventi. Possibile che non si riescano ad identificare le colpe di un simile disastro? 
  3. Assenza di correttivi: possibile che non si stia pensando a come impedire il ripetrsi di simili soluzioni? la contabilità pubblica va semplificata e resa trasparente, i controlli devono essere effettuati, ecc..
  4. Lo Stato che non paga le imprese oneste favorisce la mafia: le aziende che lavoravano con lo Stato sono fallite o stanno fallendo. Le aziende serie smettono di partecipare agli appalti (oltretutto a prezzi sempre meno remunerativi). Le uniche aziende che possono sopportare questa situazione sono quelle che non hanno certo bisogno delle banche per trovare i soldi.
  5. Censimento del debito: ovvero la manifesta inaffidabilità della contabilità pubblica di Stato centrale ed enti territoriali che non sanno ad oggi quali sono i debiti che hanno nei confronti delle imprese:
    • le pubbliche amministrazioni debitrici di cui al comma 1 comunicano a partire dal 1 giugno 2013 ed entro il termine del 15 settembre 2013, utilizzando la piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni di cui al medesimo comma 1, l’elenco completo dei debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31 dicembre 2012, con l’indicazione dei dati identificativi del creditore. La comunicazione avviene sulla base di un apposito modello scaricabile dalla piattaforma elettronica, nel quale è data separata evidenza ai crediti già oggetto di cessione o certificazione. Il creditore può segnalare all’amministrazione pubblica debitrice, in tempo utile per il rispetto del termine di cui al primo periodo, l’importo e gli estremi identificativi del credito vantato nei confronti della stessa.
  6. Compensazioni debiti/crediti tributari: tralasciando l'imbarazzante scenetta con cui il decreto è stato approvato (compensazione si, no, forse...) pare che le compensazioni di crediti  possano avvenire solo con somme dovute in base agli istituti definitori della pretesa tributaria e deflativi del contenzioso tributario. Possibile? stiamo dicendo che posso compensare solo in caso di accertamento? non posso quindi compensare il semplice debito di imposta emerso in dichiarazione nell'anno? Spero di aver letto male e di venir sonoramente smentito. 
  7. Nuove tasse?: tralascio per carità di patria le clausole ed i vincoli (unione europea) e la minaccia velata di nuove tasse per garantire la copertura.
  8. Pagare debiti facendo debiti: la copertura mi pare tragicomica. inevitabile ma tragicomica.
Quello che fa più male è il solito effetto marketing. Il legislatore non è mai trasparente, è una continua presa in giro del contribuente. Dice che paga (ma poi subordina tutto ad una lunga, complessa e faraginosa procedura). Dice che consentirà di compensare debiti e crediti tributari (ma poi se leggi bene non è così). E come sempre tutto è subordinato alle decisioni europee ed a ipotesi di nuove tasse ove i titoli di stato non bastassero.

Tutto questo per me che sono un semplice cittadino è davvero fonte di serio imbarazzo. 
Non oso pensare per chi è creditore della PA... non oso pensare.

Fortuna che ci sono i giornali a raccontare che va tutto bene.

PS ogni critica come sempre è bene accetta. In questo caso, anzi, procurerebbe solo sollievo a chi scrive.

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1 commento:

N.O.I. - Nuova Officina Italiana ha detto...

Tutto molto puntuale. L'ennesima verifica che non sanno cosa e come fare, anche a conservare il proprio blocco sociale e di consenso... che devono ormai intaccare sempre di più.

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