Riprendo un post dell' Imprenditore, arricchendolo con l'affascinante pensiero di nobili economisti:
"Si riaffaccia sui mercati il rischio-paese, confermato dalla pessima situazione economica e finanziaria di numerosi stati. In Italia è visto come un limite all'attuazione di una politica economica espansiva. E la questione torna a essere quella di garantire la sostenibilità del debito in maniera credibile. La strada migliore è un'azione volta a innalzare il tasso di crescita del prodotto. Se la crescita non ripartirà, anche gli equilibri del nostro bilancio pubblico resteranno fragili, obbligando il governo a politiche di carattere quasi punitivo nelle fasi basse del ciclo" (la Voce)
Bene, ora che Berlusconi si è accordo che i problemi stanno arrivando, Veltroni si trova concorde, gli economisti studiano l'affascinante problema....
Ora che si fa?
4 commenti:
Si fa un bel convegno, poi una tavola rotonda.
Si crea un tavolo con governo, forze sociali, sindacati, consumatori ecc
si parla parla parla parla
dicendo che bisogna fare qualcosa,
al solito ognuno dirà cosa devono fare gli altri
giusto... ora non rimane che il vestito da scegliere per l'occasione!
ci tengo a fare bella figura.
un pò come sul titanic, tutti a ballare, l'orchestra suona..la nave affonda
;-)
Già, come sul Titanic... e ho l'impressione che si cerchi la salvezza in ordine sparso. Se è vero, come dice Brunetta questa mattina, che per questa crisi non esistono soluzioni preconfezionate, credo che la soluzione peggiore sia quella che ha come motto "mors tua, vita mea".
hai perfettamente ragione luca.
temo purtroppo che la politica riesca a perdere anche questa occasione per diventare guida per il paese.
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