Tralasciando la parte personale e quella più tecnica, ci siamo ritrovati a parlare di come fare impresa e delle difficoltà che si incontrano. La sua è la storia virtuosa di una media impresa e offre una serie di spunti interessanti:
- passaggio generazionale riuscito, pur con qualche difficoltà iniziale;
- elevata cultura imprenditoriale del successore;
- internazionalizzazione (l'export è pari al 60% del fatturato): attenta analisi delle possibili variazioni della domanda dei mercati locali;
- Attenta gestione finaziaria ed utilizzo delle risorse messe a disposizione dal sistema confidi.
L'azienda già nella prima metà del 2008 ha iniziato a prepararsi alla crisi della domanda:
- ridefinizione della rete di vendita;
- corsi di inglese e mktg per tutti i dipendenti che entrano o potranno entrare anche marginalmente in contatto coi clienti ( 10 persone su 40, senza contare gli agenti);
- attenzione alla gestione delle scorte;
- rinegoziazione dei debiti portandoli a lungo.
Mi ha fatto giustamente notare che i corsi sono stati in gran parte finanziati da enti statali e che all'impresa non sono costati molto di più del costo/opportunità.
L'uso attento del Confidi ha permesso di assorbire meglio le tensioni finanziarie.
L'imprenditore si lamenta di trovare peraltro poche occasioni di confronto e del fatto che molti suoi colleghi non leggono libri di management, non si mettono abbastanza in discussione, non hanno l'umiltà di ascoltare e domandare. Lui invece trova stimolante analizzare anche settori non attigui al suo, chiedere consiglio ad amici consulenti di direzione.... senza imbarazzi ma con tutto l'entusiasmo che la curiosità può dare ad una persona preparata.
Mi è sembrato un bel caso da sottoporvi. Già da sola l'esigenza manifestata di ricerca di dialogo e confronto mi sembra un'ottima lezione. Ai primi di marzo ci incontreremo per un aperitivo a Milano. Chi vorrà unirsi sarà bene accetto.
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12 commenti:
Peccato che i primi di marzo saro' in India perche' mi sarebbe piaciuto avere un confronto con imprenditori "aperti"
Io non ho problemi a confrontarsi, non mi vergogno a parlare anche dei miei punti deboli e dei momenti no... ma e' bello aprirsi se il dialogo e' a due (o piu'...) I monologhi non mi piacciono e non servono a nessuno (se non agli egocentrici per alimentare il proprio ego).
Non c'e' miglior lezione di una chiacchierata, davanti ad un caffe', con imprenditori che vengono da altre realta', esperienze e background.
Peccato che siamo in pochi... ma pochi pochi...
lo rifaremo woman.
sarebbe interessante magari convincere anche leo bellini (autore di fare business con il web) e luca baiguini (docente di comportamenti organizzativi al MIP del politecnico) a fare un incontro un pò più strutturato portando qualche contributo o materiale su cui riflettere...
sempre in maniera molto informale, una chiacchierata aperta davanti ad un aperitivo...
potremmo pensarci cosa ne dici?
Sono assolutamente d'accordo.
ci proviamo allora..
;-)
Quando lo fate?
Mi piacerebbe partecipare..
:-)
grazie antonio.
a questo punto proviamo ad organizzare.
appena definito posterò l'incontro sul blog.
grazie ancora.
andrea
Io do la mia disponibilità, compatibilmente con questo periodo in cui il lavoro mi sta assorbendo parecchio tempo. Sarei davvero contento di condividere alcune riflessioni. E credo, con voi, che l'anima profonda del networking non sia un profilo in più su Linkedin, ma la voglia di lasciarsi provocare e stimolare da incontri ed esperienze.
Spero davvero che riusciremo a realizzare questo proposito!
Grazie luca,
mi fa davvero piacere.
potremmo provare a pensare ad una data per metà marzo.
potremmo organizzare un aperitivo aperto.. o con qualche breve intervento...
;-)
Aperitivo ottima idea, piacerebbe molto anche a me partecipare...
caspità, anche il piccolo imprenditore!
sarà un aperitivo di celebrità ;-)
mi fa molto piacere. ne uscirà una conversazione piacevole e stimolante.
Ciao, arrivo in ritardo, ma mi sono letto un po' dei vostri post. Se volete capire meglio come la penso sulle aziende italiane,(almeno per alcuni aspetti) vi invito a visitare il mio blog Italia in Cina http://keenscore.blogspot.com/
Ciao, grazie.
Beh, a leggere la storia di questo persona e questa azienda rimango stupito e sono felice di sapere che qualche barlume di speranza (e di management) si aggira ancora per l'Italia.
Soprattutto in questo momento difficile la pochezza e lo scarso spessore di molte figure [che dovrebbero essere] di riferimento fa si che si parli molto di crisi ed invece si parli poco di come affrontare la crisi (se non si è stati così bravi da anticipare gli eventi preparandosi a dovere)
Tempo fa' ho sentito un economista od un giornalista parlare di "psicopatologia della crisi" e devo dire che non ci poteva essere definizione migliore: piangersi addosso, dirsi quanto siamo in crisi e lucrarci sopra a spese di fornitori e dipendenti (si, anche questo c'è, quanto comportamenti opportunistici ahi noi...), ma poi totale assenza di metodologie ed interventi seri
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