giovedì 10 febbraio 2011

La mancanza di morale deriva dall'assenza di libero mercato

In questo periodo, leggendo i giornali ed i vari resoconti di incontri tra politici e signorine varie, mi ritorna spesso alla mente un piccolo trafiletto del mio libro di storia delle medie.

Un trafiletto trascurato sia dagli insegnanti sia dagli studenti ma che non so bene per quale motivo mi è sempre restato bene impresso.

Nel paragrafo l'autore analizzava le origini della morale borghese (già dal titolo potete ben immaginare il perchè fosse trascurato dai lettori poco desiderosi di annoiarsi su un argomento cosi scomodo).

In sostanza la morale borghese nasce dalla necessità dell'imprenditore nato dalla rivoluzione industriale di avere almeno dentro casa un ambiente protetto e sereno. Certo il rischio è quello di scadere nel diventar bigotti, ma come non dar ragione al borghese che dopo aver lottato tutto il santo giorno affrontando le burrasche del libero mercato almeno nei confini familiari vuol ritrovare calma e serenità?

La domanda provocatoria è dunque: possibile che l'assenza di morale si manifesti proprio o soprattutto quando questo paese ha deciso definitivamente di rinunciare alla libera concorrenza sia in politica (tutti nominati dal leader) sia in economia (con le privatizzazionei si è smesso di far maglioncini per aver le autostrade, di vender gomme per gestire reti telecom, ecc..)?

Ma forse queste considerazioni è meglio lasciarle tra i ricordi di un bimbo...

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