giovedì 16 febbraio 2012

Un aperitivo per definire caratteristiche e linee guida del piano d'impresa.

In questi ultimi due giorni, a parte un paio di riunioni ed urgenze di Studio, ho dedicato qualche ora a riordinare gli appunti ed i materiali raccolti sul piano d'impresa.

L'argomento che sto approfondendo e che diverrà capitolo autonomo della terza edizione di Le Perizie di Stima, non è tanto il business plan, quanto i piani attestati sia in ottica di risanamento (piano attestato ex art. 67 comma 3, lett. d e accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis lf) sia funzionali ad operazioni di fusione o al più complesso leverage buy out.

Sto cercando di riassumere le linee guida per il consulente e l'attestatore, evidenziare le criticità e definire una check list delle caratteristiche del piano e dei principali controlli cui il professionista è tenuto dai principi contabili internazionali, dalla normativa italiana e dalle best practice.

Argomento affascinante che sarà, in parte, anche oggetto dei prossimi convegni che terrò tra marzo e aprile.

Man mano che proseguo nel lavoro mi rendo conto che la materia si presta bene ad un confronto con esperti di materie differenti, docenti ed imprenditori. Incontro che potrebbe prender la forma di un informale aperitivo o di un più strutturato convegno.

L'impresa del resto si trova a dover affrontare la redazione di un business plan in diversi momenti della sua vita e il piano attestato ne è la versione più formale e rigorosa.

Contaminare la propria esperienza con quelle altrui è sempre un momento di arricchimento.

Recentemente l'argomento è tornato sul mio tavolo grazie a differenti stimoli di cui il principale è il libro che sto scrivendo, ma di certo non è il solo:
L'attualità del tema è grande. Chissà se riuscirò a trovare il tempo e sarà possibile provare a strutturare meglio il confronto.

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