giovedì 15 gennaio 2009

Riflessioni sul marketing ovvero quando un commercialista fa il consulente di mktg ad una casa editrice.

Il titolo del post è un pò lungo e buffo, lo so.

Ieri una casa nota editrice milanese mi ha chiesto una consulenza per posizionare i loro prodotti (riviste, libri, banche dati) che si rivolgono principalmente a commercialisti ed avvocati. So già cosa state pensando, se un'impresa chiede una consulenza di mktg ad un commercialista è in grandi difficoltà. Condivido il vostro pensiero, ma in questo caso serviva una esperienza interdisciplinare, qualcosa di tecnico, gestione di studio ed un pò di familiarità con internet.

Nel predisporre il piano di marketing ho consigliato di fare un pò di co-marketing.

La risposta ha dello sbalorditivo. ci hanno provato, ma diverse aziende del settore o meglio di settori attigui non reputano di avere un prodotto difendible (non copiabile, differente da quello della concorrenza) e quindi preferiscono difendere il loro spazio con guerre di prezzo, ecc.

Chiedo aiuto ai lettori del blog, imprenditori e consulenti, voi che vi occupate di MKTG. Ma se un impresa è convinta di avere un prodotto/servizio non differenziato non dovrebbe ricercare il vantaggio competitivo e ripensare la sua strategia invece di adottarne una puramente difensiva con il rischio di vedersi costantemente erodere quote di mercato e margini dai concorrenti?

6 commenti:

MC ha detto...

Facci un intervento provocatorio: non è forse la medesima strategia che adottano gli studi professionali italiani? Forse che non cercano di coltivare il proprio pacchettino clienti o orticello, spacciando presunte specializzazioni, ma in realtà restando a fare i tuttologi anzichè fare seriamente networking e suddividersi in maniera ragionata e coesa le competenze ed i servizi da offrire ai clienti?

Anonimo ha detto...

Caro Andrea, alla tua domanda hai già dato risposta. Cosa altro ci sarebbe da aggiungere?

Saluti

AAA Copywriter ha detto...

Chi ti conosce sa perfettamente che sei un commercialista sui generis. Non per nulla ci siamo conosciuti sul Forum GT. Che poi una casa editrice specializzata abbia chiesto a te dritte sul posizionamento di prodotti destinate proprio al tuo mercato mi sorprende solo per una ragione. Io non l'avrei fatto. Sei troppo parte in causa, e potresti non essere una consulenza ottimale. Io piuttosto ti avrei chiesto che tipo di prodotti cerchi e come ne fai uso,

Ciao,
Alex

Millennium Bags ha detto...

grazie 2008,
si, credo che tu abbia ragione.
quello che mi sorprende è che mi aspetto sempre da aziende di maggiori dimensioni un approccio diverso.

ma che futuro ha un azienda/studio se il suo prodotto non è diverso da quello dei concorrenti?

ci riflettero...;-)

AAA Copywriter ha detto...

Al corso di marketing ci hanno insegnato di quelle tante aziende dette "me too", ovvero "vengo anch'io", che disponendo di capacità produttive ma non di quelle creative, si limitano ad occupare spazi di mercato con imitazioni dei prodotti mainstream. Sopravvivono per un po', ma non a lungo, in genere.

La situazione è diversa quando questa è scelta strategica destinata ad impedire alla concorrenza di occupare fasce di mercato che le permetterebbero di contrastare anche i prodotti primari dell'azienda. Questa tecnica si chiama saturazione, ed è prevista anche dalla cosiddetta "Scuola di Boston".

Alex

Millennium Bags ha detto...

grazie copy per il sempre prezioso contributo. perfettamente d'accordo.
aa

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