Fare impresa e rapportarsi con il mercato è diventato sempre più difficile, un mercato mutevole, l'internazionalizzazione, passaggio generazionale, innovazione tecnologica.
Verso al fine dello scorso anno si è aggiunta una crisi che ci metterà alla prova per tutto il 2009.
Bisogna conservare la fiducia incrollabile di potercela fare, indipendentemente dalle difficoltà e contemporaneamente imporsi la disciplina di guardare in faccia la più cruda realtà dei fatti, qualunque essa sia.
Bisogna concentrarsi non solo su cosa fare per raggiungere l'eccellenza, ma anche su cosa non fare e su cosa smettere di fare.
Solo il mercato, i clienti possono farci da bussola. Bisogna ascoltare sempre di più i clienti che tifano per noi, seguire osservazioni e suggerimenti. Rimettersi in gioco restando focalizzati su ciò che siamo, su ciò che vogliamo diventare.
In questi ultimi giorni sono stato più volte contattato da professionisti, amici, che mi chiedevano di fare qualcosa insieme, di collaborare, magari anche solo informalmente con qualche riflessione su come affrontare il mercato. Inutile dire che mi sono sentito molto lusingato.
Non esiste nessuna azione decisiva, nessun programma grandioso, nessuna innovazione miracolosa, ma un lento processo di confronto e miglioramento continuo. Sempre di più un percorso di crescita da condividere con altri.
2 commenti:
Mi piace la riflessione sul "ciò che siamo e ciò che vogliamo diventare". Ho sempre pensato che la strada da seguire sia questa e non quella del "ciò che ci fa guadagnare di più". Impegno e passione forse non producono miracoli ma sicuramente permettono di creare basi solide.
Grazie stefano,
benvenuto sul blog.
Lo stesso concetto è stato meglio espresso da L'IMPRENDITORE nel suo intervento nella Stanza degli OSPITI di questo blog:
http://consulenza-pmi.blogspot.com/search/label/stanza%20ospiti
ciao
andrea
Posta un commento