lunedì 24 maggio 2010

Tremonti e la manovra finanziaria 2010: piccole osservazioni di un commercialista

Brevi osservazioni sulle prime indiscrezioni della prossima manovra Tremonti.

1) la manovra è necessaria: lo chiedono i mercati finanziari che solitamente però non sono popolati da individui particolarmente lungimiranti. Del resto se uno mi deve dei soldi mi interessa che non spenda, solo menti raffinate possono provare ad analizzare gli effetti della spesa o della mancata spesa sul medio periodo. Solitamente tali menti non frequentano gli ambienti finanziari e probabilmente comunque non è neanche compito del mio creditore essere troppo elegante nei giudizi. Sono cose che competono al governo del paese. Tremonti ad oggi ha parato bene i colpi del partito della spesa, tranquillizzato i mercati, un po’ meno me ma il bilancio resta comunque positivo.

2) La politica economica è necessaria: ma da anni… e qui invece non ne troviamo traccia. Solo proclami e seriosi propositi sia da destra che da sinistra. La ricerca, l'innovazione, l'istruzione non sono argomenti rimandabili, eppure...

3) La manovra Tremonti:

a. Condono edilizio: ancora? A quali costi per la collettività? Ma è mai possibile che per rialzare un sottotetto si debba passare attraverso mille autorizzazioni e commissioni di estetica e se mi costruisco casa in riva al mare deturpando la costa in un paese che vive o dovrebbe vivere di turismo e quindi tutelare la bellezza del paesaggio, con un condono si sistema tutto? (ovvio che bisognerà leggere il testo di legge per comprendere meglio, ma questa è una reazione di pancia. Perdonatemi e passate oltre ;-)

b. Riduzione degli stipendi dei parlamentari: e quindi? Per poi sostituirli con tripli incarichi ecc… ma non possiamo fare una media europea ed agire di conseguenza? Almeno utilizzeremo un criterio definito. Ovviamente nelle medie mi interessa confrontare situazioni omogenee. Quanto lavori per quella cifra? Quanti incarichi? Ecc.. Se aumenti la produttività, io mica ho problemi a pagarti di più. Ma se non fai nulla anche mille euro sono un furto.

c. Riduzione consulenze della PA rispetto al 2009, società vietate nei piccoli comuni ecc..: ma in base a cosa? Ma è mai possibile commissariare sindaci ecc.. regolarmente eletti? Ma non possiamo legare il tutto a vincoli di produttività e riduzione del debito locale? Non basta risparmiare soldi. Mi piacerebbe sapere per cosa. Vorrei obiettivi e tetti di spesa. Poi definiti questi spetterà alla PA gestire per il meglio. Altrimenti continuiamo a deresponsabilizzare la struttura burocratica del paese.
d. Riduzione stipendi pubblici: ma perché? Ancora una volta rinunciamo ad affrontare il problema. Bisogna ridurre i pubblici dipendenti, ma pagare meglio secondo criteri meritocratici chi resta. Perché ancora una volta rinunciare a fare una riforma vera? Sia chiaro, Tremonti probabilmente fa il fattibile, ma prima o poi dovremmo chiederci perché questo paese vive di commissariamenti. L’italiano vuole (o voleva vista la totale incapacità di gestione) l’europa per commissariare il suo governo, il governo vuole commissariare gli enti locali che a loro volta ingabbiano i cittadini in una burocrazia folle.
e. Obbligo di tracciabilità dei pagamenti: sacrosanta, l’abbiamo tolta e ancora non ho capito il perché. La scomodità del cliente nel pagare con carta? I professionisti che si vergognano di tenere il Pos in Studio? Ottimo, solo che poi costringete mia nonna ad 80 anni a comprare il decoder per vedere raidue.

f. Comunicazioni iva per fatture oltre una certa soglia: non so, ho paura che sia un gran giro di carta, un servizio in più da offrire ai miei clienti sicuramente mal pagato ma che forse ordini ed associazioni sindacali dei professionisti considerano una vittoria come sussidio per piccoli studi con poco fatturato. Posso sbagliarmi, magari sarà molto utile alla lotta all’evasione, ma la paura che sia solo un adempimento in più per imprese che hanno già parecchi problemi da affrontare resta.

g. Redditometro: da fare, subito! ma da applicare con intelligenza senza battaglie giacobine. Il fisco sa tutto di noi se solo si degna di incrociare quattro banche dati. Forza. Che lo si faccia ma che non diventi un modo per recuperare soldi come il progressivo aumento dei ricavi negli studi di settore (non alzo le aliquote ma ti costringo ad adeguarti a livelli di reddito sempre maggiori).


In sostanza una manovra utile e giusta per presentare dei conti ordinati a quattro banchieri ma ancora una volta rimandiamo le decisioni utili per il paese.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ben detto collega!
e basta, abbiamo depauperato le risorse del boom economico in decuplicazioni di stipendi e incarichi vari (sempre pubblici) ora viviamo una vita (da pubblici) che non ci possiamo più permettere credo.
Mio padre coltivatore diretto in pensione che si è fatto un culo così per produrre qualcosa prende 480 euro al mese di pensione. Un vecchio dirigente dei controllo sanitari ora passato a miglio vita prendeva 9.200 euro al mese!!
La differenza: l'uno ha prodotto per la nazione, l'altro se l'è mangiata la nazione. Saluti e in bocca al lupo.

Anonimo ha detto...

Sono perfettamente d'accordo.
Mettiamo controlli concreti e adoperiamoli, ma nello stesso tempo snelliamo la burocrazia! Controlliamo i possessori di più abitazioni di lusso e non, controlliamo con quali mezzi l'hanno acquistate confrontandoli con i redditi dichiarati. Condanniamo gli abusi edilizi finalizzati a investimenti e quindi non ad abitazioni di prima necessità!
Controlliamo poi gli esercenti attività di bed e breakfast e cobattiamo l'evasione fiscale compiuta da quelli senza autorizzazioni e che quindi non dichiarano niente! E poi vedrai come l'Italia risana i conti pubblici!

Anonimo ha detto...

Vorrei allacciarmi al discorso del condono edilizio, se non ricordo male è stato detto che servivano 3Mld di euro circa per mettere in sicurezza località in pericolo idrogeologico. Se è vero che dal condono edilizio se ne ricavano circa 6. Non è più conveniente fare questo condono e finanziare queste località. Dando carta bianca alle regioni e ai comuni, ricordando che non tutte le località sono al degrado, molto spesso sono le leggi inique. In Emilia Romagna si costruisce quasi sulla spiaggia in Sicilia e Sardegna da nessuna parte. Vengono autorizzati solo villaggi finanziati da facoltosi speculatori milionari, quello è il vero dissesto.

Anonimo ha detto...

Se riteniamo che questo paese debba salvarsi, sarebbe utile che i sacrifici vengano giustamente spalmati. Mi dite un pò voi commercialisti, edotti in materia, come contribuiscono alla manovra i RICCHI di questa bell'Italia?
Grazie, per il Vs. parere.
ANONIMO BARESE

Anonimo ha detto...

Bell'analisi.

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