sabato 26 novembre 2011

PEC: ennesima proroga e polemica personale

La notizia della proroga

Una circolare emanata ieri dal ministero dello Sviluppoeconomico (la 224402 del 25 novembre) invita le Camere di commercio a non applicare la sanzione da 103 a 1.032 euro prevista per le società che non comunicano il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) al Registro imprese entro la scadenza di martedì 29 novembre.

La causa sono le numerose segnalazioni pervenute al Ministero da parte dei gestori del sistema di posta elettronica certificata, sull'impossibilità di fare fronte all'enorme mole di richieste di nuovi indirizzi di Pec, concentratasi nell'imminenza del termine in tempi compatibili con il rispetto del termine stesso.

La polemica

Ora mi chiedo se davanti all'ennesimo provvedimento mal gestito dalla P.A. che ne manda in tilt la struttura informatica colleghi, Ordini ed Associazioni continueranno a gioire per la proroga o si decideranno a protestare fermamente per i disagi arrecati.

Idem per la riduzione degli acconti di cui abbiamo già parlato su questo blog. Vogliamo farla? (sia chiaro che è una presa in giro, è solo un movimento finanziario, poi a giugno si paga tutto quindi non spendete questi soldi e se siete imprenditori spiegatelo bene ai vostri dipendenti).

OK facciamola ma non a pochi giorni dal versamento.

Nel mio Studio cerchiamo per quanto possibile di pianificare e fornire in tempo utile (che per un imprenditore non è ovviamente il giorno prima ma...) quanto deve versare ecc..

In questa settimana ci siamo trovati con Registro imprese con pratiche non evase a causa del tilt della PEC. Comunicati stampa (non leggi sia chiaro, ma a livello giuridico poco più che pettegolezzi) che ci invitano a rideterminare importi molto spesso già versati dai clienti.

Oggi un mio collega ridendo (per non piangere) mi chiedeva che fine avessero fatto le leggi in questo Paese visto che ormai si lavora solo su comunicati stampa.

Io vorrei un Paese più maturo, dove la sopravvalutata società civile non ringraziasse il politico per una proroga, ma che pretendesse di essere messa nelle condizioni di operare al meglio nell'interesse di tutti.

Perdonate lo sfogo, prometto che il blog ritroverà toni più urbani.

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1 commento:

Unknown ha detto...

La PEC è ridicola come concezione perché è un sistema chiuso, mentre facciamo parte dell'UE e comunque di un mondo globalizzato.
Di sistemi di firma elettronica nel mondo già esistono, certo non ci possono lucrare le solite lobby di inetti che vivono solo perché la legge obbliga i cittadini a pagarli. Magari con la concorrenza di Verisign le Camere di Commercio riuscivano a fare un servizio concorrenziale, invece così dubito che il sistema avrà successo, anche perché un giorno a livello europeo decideranno una direttiva e la PEC finirà del tutto.

Per quanto riguarda le leggi in Italia e la competenza di chi le emana basta una sola parola: SISTRI.

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