I fatti sono noti, le due fazioni pure: da una parte chi vuole punire gli evasori (e perchè no anche un pò i ricchi), dall'altra chi difende la libertà di intrapresa, la privacy (e perchè no anche un pò gli evasori che le tasse sono alte).
Divertente trovare (gioco sul paradosso ovviamente) nel primo gruppo l'Agenzia delle Entrate con il suo comunicato stampa ironico ma per il sottoscritto pure un pò fuori luogo visto il ruolo istituzionale, nell'altro il comandante della Guardia di Finanza (salvo successiva smentita).
Effetto comunicazione: giusto l'effetto comunicazione ma chiedo a chi tra i lettori è più esperto di me nel marketing: ha più effetto una strategia costante, di interventi mirati e non punitivi o un evento spettacolo una tantum?
Quale è l'obiettivo? punire gli evasori o impedire che evadano? faccio l'esempio autovelox: meglio avvisare prima cosi si rallenta tutti o facciamo il sorpresone e diventiamo ricchi con le multe?
Conviene la caccia al ricco? Siamo proprio sicuri di non volere che i ricchi vengano nel nostro Paese? o che spendano nel nostro Paese? Perchè se faccio controlli più discreti ma efficaci ti colpisco in quanto evasore. Se passa l'idea che ti colpisco in quanto proprietario di Ferrari o villeggiante a Cortina... boh forse castro i consumi e meno i comportamenti scorretti.
Punire o educare? Siamo sicuri di volere uno Stato che punisce e non uno che accompagna verso comportamenti corretti? Leggi più semplici e soprattutto banche dati collegate tra loro permetterebbero di trovare velocemente situazioni poco trasparenti. Controlli più frequenti (più facili e meno dispendiosi in termini di tempo se ho già incrociato i dati patrimoniali e se la normativa è semplice e razionale) consentono di recuperare le tasse senza creare panico sociale. Se per 10 anni non mi chiedi nulla ed in buona o cattiva fede ho evaso, se mi chiedi in un sol colpo 6 anni di imposte o chiudo (danno sociale: licenziamenti) o me li sono già spesi ed il fisco non li trova più(danno erariale).
Dare l'esempio: si parla molto ultimamente di potenziare la Corte dei Conti istituendo una sorta di Agenzia delle Uscite. Ma non sarebbe più bello sapere che paghiamo le tasse per avere servizi e non per perdere soldi in rivoli oscuri? E basta parlare degli stipendi dei parlamentari. son due lire. Se non ci si mette d'accordo dimezziamo i parlamentari. Il problema non è quanto costano ma che son troppi e quanto poco combinano.
Non sono un economista, lascio a quelli più bravi trovare le soluzioni, ma proviamo a giocare con l'immaginazione e ad immaginare cosa sarebbe accaduto se:
- Auto: comodamente dal proprio PC il funzionario dell'AdE potesse incrociare attraverso il codice fiscale del contribuente le società di cui è socio (anche in caso di partecipazioni a cascata ovviamente), i redditi e le auto di proprietà o in uso. Non dovrei mandare 80 persone a Cortina, non passerebbe che la colpa è di possedere una Ferrari ma tutta l'attività ispettiva si concentrerebbe sul livello di reddito non coerente con il tenore di vita. Idem per case, terreni ecc.. Ricordo inoltre che se l'auto è un fringe benefit non è immediatamente correrabile al reddito del dipendente. Sul concetto di inerenza ci sono diverse zone grigie che una legislazione eventualmente più severa potrebbe chiarire facilmente. In sintesi se la legge è fatta male non prendiamocela con chi la usa o ne abusa. Proviamo a cambiarla e ridurremo i tempi dei controlli e i contenziosi.
- Alberghi e ristoranti: sicuramente in questo caso la presenza del funzionario è utile, meglio se meno scenografica (non penalizzo Cortina) ma costante (devo percepire che potrebbe accadere a me). la limitazione all'uso del contante è sicuramente utile allo scopo come pure potrebbe essere incrociare la fatturazione con i dati delle presenze che gli albergatori devono inviare alla questura (è ancora cosi? chiedo venia se c'è qualche imprecisione).
Perderebbe di valore il famoso detto "il fisco se viene tanto qualcosa trova sempre, devono giustificare l'uscita". Ma perchè! Se sono onesto ma solo un pò pasticcione mi aspetto che il fisco guardi la sostanza e non il bollo che mi son scordato e che si concentri su chi evade davvero.
Dirò di più, mi aspetto che il fisco durante i controlli suggerisca soluzioni più consone e coerenti con la normativa.
Voi direte: ma allora tu commercialista che ci stai a fare? a far consulenza, non a metter bolli.
PS tralascio di commentare il rapporto fisco/professionista fatto di tempi non rispettati, di proroghe fatte per comunicato stampa, di adempimenti inutili ed enormi perdite di tempo.
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3 commenti:
In un paese normale si.
Ma da noi ...
Cara Elena, pretendiamolo! pretendiamo un comportamento corretto dal fisco e da noi stessi ogni volta che chiediamo uno scontrino. ce la possiamo fare ;-)
Bene, molto equilibrato... ma il malcostume (chiamiamolo così) è talmente diffuso che dare ogni tanto un colpo di grancassa non può fare che bene.
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