venerdì 6 settembre 2013

Ed è sempre il primo giorno di scuola

Fare i commercialisti a Milano (o forse fare i commercialisti, punto) ultimamente richiede pianificazioni e strategie che un tempo erano prerogativa delle imprese.

Prima settimana di lavoro, ancora qualche difficoltà dovuta ad una frattura dell'omero di questa estate. Ritmi più lenti, niente auto nè motorino. Più tempo per riflettere.

Come sempre al rientro grandi propositi. Si riordina la scrivania, si riempie l'agenda, nuovi convegni in autunno a cui si aggiungono gli impegni editoriali che da maggio si sono fatti più prestanti. Coordino MysolutionPost e definire la strategia editoriale è cosa complessa ma affascinante. Ormai credo di avere una discreta competenza nel settore editoriale.

La complessità organizzativa aumenta e la volontà di cambiare è forte quasi quanto la resistenza a farlo.

Il cambiamento però deve essere piacevole, ho deciso quindi di abbandonare i grandi progetti per concentrarmi su piccoli passi, forse banali, da compiere in questo mese di settembre già ricco di impegni e di scadenze:

  • completare convalescenza
  • ridefinire meglio i tempi famiglia/lavoro;
  • fare qualche aperitivo con amici per confrontarsi su cosa fare e come da qui a fine anno;
  • usare di più skype riducendo gli spostamenti (complice anche la spalla), non tutto si può fare ma forse qualche riunione organizzativa in più si può tranquillamente gestire cosi. Con la redazione per esempio funziona molto bene;
  • Studiare, studiare, studiare complici le lezioni ed i convegniche dovrò tenere da ottobre a dicembre;
  • Pianificare
Non sono grandi cose, utili per fare il punto. 

Soprattutto ho voglia di incontrare in maniera informale gli amici per capire come crescere in un periodo come questo. Più mi confronto più trovo conferma in alcuni dati che restano preoccupanti ma vanno gestiti:
  • Il Paese è in crisi e lo resterà. La crisi non è solo ciclica ma anche di sistema.
  • La burocrazia e il sistema Paese sono diventati insostenibili. Rappresentano ormai concretamente un problema anche per le piccole realtà e per i servizi.
  • Unica via è rassegnarsi a fare da soli, sopportando i costi di un apparato statale che non fornisce servizi decenti. Meglio prenderne atto, smettere di lamentarsi ed agire di conseguenza.
  • La crisi è però dovuta anche alla cattiva gestione delle imprese italiane. di tutti noi.
  • oggi imprese e professionisti possono crescere (e c'è spazio) a causa della resistenza al cambiamento dei concorrenti. Bisogna vincere la propria.
  • Semplificare, semplificare e snellire: sempre più spesso mi rendo conto che mi arrabbio e mi preoccupo per cose che non mi riguardano, che dovrebbero gestire altri. Questo va risolto contrattualmente e con chiarezza sul chi fa che cosa.
  • Più concretezza e sperimentare meno.

La prima metà del 2013 ha portato diversi cambiamenti nel nostro Studio, razionalizzarli e farli sedimentare è importante per difendere le nostre caratteristiche distintive con continuità.


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