venerdì 15 marzo 2013

Imprese a due velocità, ovvvero parliamo di Risk management

Le imprese italiane reagiscono differentemente alla crisi ed ai cambiamenti di mercato.
La frase in se è banale ma interessante è notare che i comportamenti si sono polarizzati.

Tralascio di analizzare quelle che restano immobili perché sono ancora convinte che la crisi sia ciclica, che il mercato prima o poi ripartirà (rimandando di semestre in semestre le sempre più vuote speranze). Sono numerose, molto più di quanto di possa pensare ma destinate a scomparire.

Tra le imprese che reagiscono, ben più interessanti, troviamo invece:

  • quelle che si rifugiano nell'ottimizzazione della strategia tradizionale. Soliti comportamenti, taglio dei costi, cassa integrazione, riduzione dimensionale alla ricerca di una marginalità che sfugge via.
  • quelle che invece provano a reinventarsi. Spesso rubano idee, ascoltando, confrontandosi, analizzando i mercati attigui al loro o osservando i comportamenti dei leader di mercato. E' una strada faticosa, in salita fatta di incontri, convegni, libri e riunioni in associazioni di categoria.
Non nascondo che sono le seconde quelle più affascinanti. Spesso oggi avere dimensioni più piccole può essere un vantaggio, soprattutto in mercati maturi. Bisogna avere il coraggio di smettere di imitare il leader di settore (spesso in difficoltà) e provare ad innovare.

Non è facile, inseguire il leader è stata per diverso tempo una strategia facile e comoda ma spesse volte non paga più. Pensiamo ad esempio a settori come quello dell'Editoria.

Il mercato in se non cresce, bisogna inventarsi nuove competenze ed esser bravi a sfuggire alle trappole che non dipendono da noi, prevedere ed affrontare rischi da cui fino a poco tempo fa eravamo al riparo:
  • stretta del credito
  • riforma del lavoro (normativa P.IVA e cocopro)
  • clienti insolventi
  • fallimento del fornitore
  • nuova normativa degli appalti
  • responsabilità civile sempre più ampia
  • rischio Paese (si pensi all'India)
  • riduzione generalizzata della capacità di spesa.
La PMI è destinata a crescere o ad aprirsi a nuove e più strutturate forme di collaborazione per riuscire ad ottenere tutte quelle competenze oggi, a differenza di ieri, indispensabili.

Il tema del Risk management sta entrando ormai prepotentemente nelle conversazioni fatte anche con imprese di ridotte dimensioni.

Tutti siamo impreparati sia chiaro ma la strada da seguire è quella ed anche la nostra professione deve crescere e provare a cambiare tentando di far conciliare obiettivi e costi.

Solo i clienti potranno aiutarci a ripensare e innovare il modello di business, l’offerta di servizi, il posizionamento di mercato, la struttura e le competenze.


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