mercoledì 10 aprile 2013

Banche: quale rating per il credito alle imprese


La recente crisi economica e finanziaria ha ulteriormente accresciuto l’importanza delle scelte organizzative delle banche in materia di attività creditizia.


Ci si è chiesti se la crisi, anche attraverso l’aumentata rischiosità dei prestiti delle imprese e la difficoltà per le banche di valutare il loro merito creditizio, non avesse determinato una revisione dei modelli organizzativi scelti dagli intermediari nella loro attività di finanziamento all’economia.  



Il lavoro analizza l’organizzazione dell’attività di prestito delle banche utilizzando i risultati di due indagini riferite al 2006 e al 2009. In questo periodo l’utilizzo di metodologie di rating e scoring è andato diffondendosi anche alle banche più piccole; gli intermediari maggiori hanno impiegato tali tecniche in modo più incisivo nel pricing dei prestiti, mentre si è ridotta la rilevanza dei rating nella decisione se concedere il finanziamento; le banche più piccole hanno continuato a utilizzarli in modo flessibile. 

In seguito alla crisi le banche hanno attribuito maggiore importanza a tutte le fonti informative, qualitative o quantitative, accrescendo la richiesta di garanzie. La tendenza al decentramento delle decisioni sembra essersi interrotta e la permanenza media dei responsabili di filiale è diminuita. 

Questi ultimi hanno deleghe spesso correlate ai rating, mentre gli incentivi nella loro remunerazione non hanno subito modifiche sostanziali. In sintesi, la recessione del 2008 09 in taluni casi ha contribuito ad accelerare processi di riorganizzazione già in corso, in altri invece ne ha mutato la direzione. 

Scarica la ricerca: http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/quest_ecofin_2/qef154;internal&action=_setlanguage.action?LANGUAGE=it

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